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Ascolti Tv: 10 anni senza Mike Bongiorno, grande divulgatore, padre esemplare
Nel decimo anniversario della sua scomparsa, Mike è stato celebrato su Rai1 da Fiorello, Techetechetè Superstar e Porta a Porta
Dieci anni senza Mike Bongiorno e la Rai che lo vide nascere, crescere, prosperare e divenire uno dei volti storici della Tv nonché più amati di tutti i tempi, ha dedicato tutto il sabato sera alla figura del conduttore televisivo italo-americano.
La serata speciale ha avuto inizio alle 20.35 dopo il TG1 con una divertente intervista di Vincenzo Mollica a Fiorello, per molto tempo accanto a Mike in un celebre spot televisivo che fece epoca. Dopodiché Techetechetè Superstar ha omaggiato lo storico volto televisivo con una imperdibile e ricca puntata speciale dal titolo Mike e la Rai: Un Amore Senza Fine realizzata da Elisabetta Barduagni, precedendo una lunga puntata di Porta a Porta nella quale Bruno Vespa ha riunito i quattro presentatori Rai più importanti del momento, Carlo Conti, Flavio Insinna, Amadeus, Marco Liorni e, in un epocale collegamento da Mediaset, Gerry Scotti. In studio ospiti quali Daniela e Leonardo "Leolino" Bongiorno, moglie e figlio minore di Mike, le sue vallette storiche Paola Barale, Antonella Elia e Sabina Ciuffini, e la celebre signora Longari, con filmati speciali raccolti da Tiziana Torti.
"Guardando e riguardando la puntata di Techetechetè in onda questa sera" ci ha confidato Gianvito Lomaglio, capoprogetto del programma antologico di Rai1, "dedicata a questo nostro grande amico che tanto ci manca, mi sono reso ancora una volta conto di quanto quest’azienda, e in ultima analisi il nostro Paese, siano in debito con lui. Questo perché" prosegue Lomaglio, "nel rivedere i tanti filmati dei suoi quiz e delle sue apparizioni televisive, ho compreso più che mai il fondamentale ruolo che ha avuto Mike nella formazione socio-culturale dell’Italia del Dopoguerra".
Il capostruttura ha ragione da vendere. Basti ripensare agli studi di Tullio De Mauro sulla lingua e ricordare le parole di Pier Paolo Pasolini relative all’impatto del mezzo televisivo nel nostro Paese. Tullio De Mauro sosteneva che sia stata la televisione a unificare linguisticamente l’Italia del Dopoguerra, ancora coacervo di dialetti diversi; Pasolini dal canto suo asseriva che, a differenza di altri Paesi che hanno trovato l’unione dopo guerre di Religione, dopo un fiorente sviluppo del commercio e dopo rivoluzioni sanguinose, l’Italia si è unita attorno al totem della Tv.
Mike Bongiorno, per tornare a bomba, quale volto più noto e popolare dell’Italia dell’epoca, fu - assieme al Maestro Manzi - il principale artefice di questa unificazione. La sua simpatia, la sua comunicativa, le sue gaffe (perlopiù volute, perché era un uomo di straordinaria intelligenza), la sua attenzione alle esigenze del pubblico e in ultima analisi al target di riferimento (in tempi in cui la parola target non era ancora neppure stata inventata), furono gli strumenti attraverso i quali Mike fidelizzò un pubblico sconfinato ed eterogeneo, abbinando la sapienza dei concorrenti dei suoi quiz alla semplicità della confezione televisiva, così da attirare il maggior numero di persone possibili davanti al teleschermo. Persone che la mattina magari lavoravano nei campi e che non avevano potuto studiare e che, la sera, correvano al bar per assistere a Lascia o Raddoppia? e alle gare fra esperti di musica Lirica o di architettura o di mitologia greca.
Mike, che paradossalmente Umberto Eco nella sua “fenomenologia” aveva tacciato d’ignoranza, riuscì invece con i suoi programmi a insegnare alla gente comune (e all’epoca di pochissimi studi) l’importanza della Cultura, ponendo le basi di valori di riferimento condivisi, da Nord a Sud, e in ogni strato sociale della popolazione italiana.
Sì, se la Rai è stata il mezzo principale dell’unificazione linguistica e socio-culturale del nostro Paese lo si deve anche e soprattutto al nostro amico Mike Bongiorno. Mike avvicinò la gente alla lettura, al sapere, allo studio, con il miglior strumento del quale si potesse disporre e che in lui era innato: la semplicità. E il tutto con la parola magica che divenne presto la sua cifra e con la quale, ancora oggi lo ricordiamo, allegria!
Mike Bongiorno fu anche marito e padre esemplare, ricordato con tanto affetto dalla moglie Daniela e dai tre figli Michelino, Niccolò e Leonardo, oggi tutti e tre professionisti affermati nel campo televisivo, registico ed economico. Chiunque entri in contatto con la famiglia Bongiorno non può non accorgersi della semplicità e del'umiltà (nel senso migliore del termine) con le quali Mike e Daniela hanno vissuto e allevato i loro figli, con quello stesso spirito serio, rispettoso e al tempo stesso scanzonato con il quale egli entrava nelle case degli italiani.
Una serata epocale, insomma, quella dedicata da Rai1 a Mike, nella quale abbiamo visto Mike rivivere e tornare a illuminare con la sua simpatia (anche se solo per poche ore) il piccolo schermo, riportandoci a tempi più spensierati, più rosei, più - ancora una volta - allegri.