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Ascolti Tv: Caso Luca Sacchi, il buon giornalismo di Alberto Matano

Marco Zonetti

L'approfondimento dell'omicidio del giovane romano rivela la professionalità del conduttore de La Vita in Diretta, preziosa per il Servizio Pubblico

Alberto Matano, co-conduttore de La Vita in Diretta il pomeriggio su Rai1 assieme a Lorella Cuccarini, ha evidentemente imparato moltissimo dalla sua fortunata esperienza al timone di Sono Innocente, trasmissione di Rai3 dedicata alla caduta e alla rinascita delle vittime della malagiustizia, trasmissione dalla quale è nato anche il libro di successo (nonché premiato) Innocenti - Vite segnate dall'Ingiustizia.

L'ex mezzobusto del Tg1 ha fatto tesoro dell'esperienza, apprendendo l'arte aurea del salomonico distacco e lo dimostra soprattutto nel suo approfondimento del caso di Luca Sacchi, il 24enne assassinato a Roma con un colpo di pistola il 23 ottobre scorso in circostanze misteriose. Nel trattare la nebulosa vicenda alla Vita in Diretta, Matano non indulge - come altri suoi colleghi - nel particolare scabroso né si abbandona ad approssimativi e sommari giudizi a priori sui vari protagonisti, bensì svolge con grande professionalità il suo mestiere di giornalista cercando di sviscerare asetticamente, ma senza perdere il suo distintivo tratto di umanità, tutti gli aspetti del caso per arrivare alla verità, anziché proporne la propria versione al pubblico.

Soprattutto nel trattare la tragica vicenda di Luca Sacchi, vediamo Alberto Matano distaccarsi dai vincoli del copione e tornare a essere un valido cronista investigativo che apporta alla trasmissione, nonché in ultima analisi alla Rai e al Servizio Pubblico, un prezioso valore aggiunto. Non siamo teneri con La Vita in Diretta, della quale in questi mesi abbiamo rilevato diverse problematiche, ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. E ad Alberto quel che è di Alberto.