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Ascolti Tv: chiude "Io e Io" di Diaco, lo show più narcisistico della Storia

Marco Zonetti

Nell'ultima puntata stagionale del suo programma, Pierluigi Diaco si è sciolto in lacrime per il marito Alessio. Ennesimo atto autoreferenziale

Ha chiuso con un pianto dirotto la stagione estiva di Io e Te, programma pomeridiano di Rai1 condotto dal redivivo Pierluigi Diaco, scopertosi recentemente sovranista. Nell'ultima puntata stagionale in onda venerdì scorso, "Pigi" si è infatti sciolto in lacrime parlando del cane Ugo e soprattutto del marito Alessio Orsingher di fronte al suo mentore Maurizio Costanzo, che ha per giunta unito civilmente la coppia qualche anno fa.

Lo sdilinquimento sull'amore omosessuale in fascia protetta (che un tempo sarebbe stato stigmatizzato per mesi e mesi dal Moige, facendo crollare papati, imperi, regimi, governi e consigli di amministrazione Rai, e che forse sarebbe stato considerato "uso privato del servizio pubblico") è stato preceduto dal solito curriculum vitae di Diaco che quest'ultimo snocciola in ogni occasione, ricordando a ogni piè sospinto pregevoli esordi; folgoranti tempistiche; grandi personaggi che hanno scoperto il suo straordinario talento; indimenticabili ed epocali programmi radiofonici e televisivi che lo hanno visto debuttare con successo, crescere trionfalmente, prosperare nell'apoteosi e così via.

Più che Io e Te, in realtà la trasmissione - forse la più narcisistica della storia della Tv mondiale - dovrebbe intitolarsi "Io e Io", poiché qualsiasi pretesto è utile al buon Diaco per discettare di sé, se stesso e lui. "Ora basta parlare di me", ironizzava la mattatrice americana Bette Midler nei suoi spettacoli teatrali, "adesso parliamo di voi. Voi cosa ne pensate di me?". Questa battuta non può non tornare in mente durante le interviste di "Pigi" ai suoi ospiti in studio, interviste che in realtà sono semplici stratagemmi per raccontare aneddoti riguardanti la sua vita meravigliosa e la sua carriera mirabolante, il tutto inframezzato da assoli di chitarrina e canzoncine stile Papa Boy, stile ragazzo del muretto, stile falò al campo estivo, di quelle così stucchevoli che, nei film horror-giovanilistici, precedono l'agognata e mai troppo tempestiva carneficina degli insopportabili protagonisti. 

Nella prossima stagione Diaco tornerà con "Io e Io" (malgrado la presenza di Valeria Graci e Sandra Milo) il sabato in seconda serata, e gira voce che voglia rubare il posto a Caterina Balivo e al suo Vieni da me, dal titolo altrettanto autoreferenziale. Titolo che, con ogni probabilità - nel caso gli riuscisse il colpaccio - potrebbe diventare "Vengo da Io" con una licenza poetica che verrebbe salutata dall'ex enfant prodige come un altro dei suoi fantasmagorici colpi di genio. Non prima tuttavia, ça va sans dire, di aver snocciolato stile rosario per la fantastiliardesima volta lo strabiliante curriculum di cui sopra.