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Assoprovider: "Coinvolgere i provider per la digitalizzazione del Paese"

Eduardo Cagnazzi

Un incontro al Ministero per l'Innovazione e la Transizione digitale. Il ruolo dei professionisti per portare la banda larga sui territori in aree bianche

Banda larga ai player del turismo, in supporto della Didattica a distanza. E poi il coinvolgimento degli operatori di  prossimità nell’uso dei fondi Pnrr. Queste le richieste  al Ministero per l’Innovazione e per la Transizione digitale di Assoprovider, l’associazione che da 1999 riunisce i primi fornitori di Internet indipendente.

“Abbiamo lavorato molto per offrire banda larga ad aziende che costituiscono un asset del Paese come per esempio molti player nel turismo che, senza il nostro supporto, sarebbero stati ancora più duramente colpiti dalla crisi pandemica. Allo stesso modo, abbiamo lavorato con le scuole, supportandole in attività delicate, come la Dad”, ha affermato Matteo Fici, tesoriere di Assoprovider.

Assoprovider continua così il suo dialogo con le istituzioni per sensibilizzarle sui temi più urgenti per i provider indipendenti. Durante l’incontro l’associazione ha illustrato il lavoro dei provider per portare la banda larga specie sui territori in aree bianche, ovvero quelli dove i grandi operatori non hanno interesse a investire, e ha presentato le sue istanze, tra cui la necessità di rivedere i contributi sulle frequenze licenziate.

"Da parte del Ministero si è registrato molto interesse per il nostro modello di digitalizzazione del territorio, mi auguro  che finalmente le nostre istanze possano essere accolte per il bene del paese, nella fase di superamento della crisi Covid che stiamo attraversando", ha sottolineato Dino Bortolotto, presidente Assoprovider (nella foto).

Per quanto riguarda poi l’uso dei fondi Pnrr, che rappresentano un’opportunità imperdibile per la digitalizzazione del Paese e la sua crescita economica, Bortolotto ha detto che "per usare in modo utile questi fondi, soprattutto nell’ambito delle Tlc, e più in generale della digitalizzazione del Paese, bisogna coinvolgere in modo concreto gli operatori di prossimità che sono gli unici a conoscere le esigenze reali dei territori e cosa necessitano per essere più competitivi in Italia e in Europa ".

L’incontro ha offerto la possibilità di evidenziare alcune delle battaglie che l’associazione porta avanti da anni per ridurre il digital divide e portare equità nel mercato delle tlc italiano, come la necessità di ridurre il costo per i provider indipendenti delle frequenze licenziate punto a punto.

Il costo delle frequenze punto punto oggi determina una distorsione del mercato. Il meccanismo di sconto sulle quantità, secondo il quale un operatore ha più sconto sulle frequenze in base a quanti più clienti vanta, provoca una differenza del 400% tra il contributo amministrativo pagato da un piccolo operatore e quello pagato da un grande utilizzatore dello stesso identico bene pubblico.