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Beppe Severgnini, pro Francia e contro l'Italia

Giuseppe Vatinno

Beppe Severgnini, su "7" si prostra a Parigi. Perché tanta sudditanza?

Il settimanale “7” del Corriere della Sera è diretto da Beppe Severgnini, che di certo politically correct, di cui sono lastricate le vie dell’inferno, è insuperato maestro.

Certo, le sue battaglie sono tutte fallite, a cominciare da quella contro Donald Trump negli Usa, a seguire quella contro la Brexit in UK. Anzi, alcuni pensano che sia meglio che non si impegni in tematiche rilevanti perché poi, dopo un po’, misteriosamente falliscono. Ma al di là degli scherzi, Severgnini è un tipo tosto e quindi ora, orfano di Usa e Regno Unito, punta la Francia provocando una certa inquietudine, per i trascorsi succitati, tra i più avveduti membri del governo di Parigi.

Ma torniamo a ieri.

 Copertinona azzurra con bandiera francese (rigorosamente per prima, mi raccomando) e italiana e il titolo “I francesi ci detestano?”.

Nell’editoriale poi, se possibile, peggiora ancor più la situazione.

Severgnini è terrorizzato e cerca di correre ai ripari. Chiede trafelato al corrispondente parigino del Corriere, Stefano Montefiori: “Hai sentito ostilità. Dopo le vicende delle ultime settimane? Risposta: per nulla. I francesi hanno altro a cui pensare, di questi tempi”.

E poi Montefiori non contento, chiosa: La questione non è il senso di superiorità francese, ma l’eterno complesso di inferiorità italiano”.

Grazie per la dritta, ma il “senso di superiorità francese” è il frutto dell’appecoronamento italiano, che ora non è più praticato.

Ma Severgnini non si fa la domanda fondamentale: “Gli italiani detestano i francesi?” che è poi quella vera, quella che ha dato origine a tutte le tensioni degli ultimi tempi. E la risposta è sì. O meglio, non detestano i francesi ma il governo francese.

La Francia si è comportata bene con l’Italia?

Senza tornare troppo indietro nella storia, a Cesare ed Asterix per intenderci, la risposta è un sonoro “no!”.

Non si è comportata bene quando ha fatto fuori Gheddafi (per interessi personali di Sarkozy e nazionali sul petrolio) in una ex colonia italiana, la Libia e per sommo di malvagità ha voluto che l’Italia partecipasse ai bombardamenti. Non si è comportata bene quando fa ancora del colonialismo economico grazie al franco coloniale africano, come hanno fatto giustamente notare Luigi Di Maio ed Alessandro Di Battista, non si è comportata bene quando di notte ci scarica i migranti come sacchi di spazzatura come ha fatto a Bardonecchia e in altri luoghi.

E chi più ne ha ne metta.

Quindi caro Severgnini non c’è bisogno di ulteriore propaganda pro gallici, ma, visto che lei è ancora italiano (pensiamo), sarebbe bello che scrivesse anche un po’, bene, dell’Italia e dei torti che ha subito invece di comporre peana di lode alla Francia.