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Clearbox, neanche l'IA può sfuggire alla peste del politicamente corretto

Di Giuseppe Vatinno

A Torino nasce una startup che promette di donare l'etica al trend tech del momento: l'intelligenza artificiale. Un nuovo esempio del nostro mondo alla rovescia

Non si capisce sinceramente perché non ci sia un analogo programma per startup “guidato da uomini”, come se la cultura e la conoscenza necessarie appartenessero ad un genere sessuale specifico. E qui veniamo al punto. Questo è milieu che si basa sulla vera peste del XXI secolo, il famigerato “Politicamente Corretto” la colonna su cui si basa l’attuale “Mondo alla Rovescia”. Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale si sta cercando di trasferire tale peste anche ad essa.

Il Politically Correct, ricordiamolo, è l’insopportabile tendenza a voler deformare le vicende e la Storia per riscriverla in termini appunto “corretti” secondo le visioni delle minoranze, utilizzando dei neologismi o dei giri di parole per storpiarne l’essenza identificativa. Si pensi solo alla rivisitazione della conquista dell’America da parte di Cristoforo Colombo, con bande di fanatici del Politicamente Corretto che buttano giù le statue del navigatore italiano perché, a loro dire, per colpa sua sarebbero stati sterminati i pellerossa. O si pensi solo alle stupidaggini degli studenti anglosassoni che boicottano scrittori come Rudyard Kipling perché “razzista” e “colonialista”.

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Oppure Walt Disney che censura il bacio a Biancaneve perché il Principe si sarebbe approfittato di lei mentre dormiva. Bande di dementi che si aggirano per il mondo cercando di mettere “le mutande alle statue” perché così facendo – sempre secondo loro - si riscriverebbe la Storia. Il Politically Correct non solo fa danni concreti alla Storia e alla società ma li fa proprio a quelli che dovrebbe difendere che si sentono denominati con giri di parole e allocuzioni tendenti ad evitare di riconoscerne una diversità, come se non fosse un valore ma appunto uno stigma.