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Editoria, Sorrell (Wpp): “Paywall unica soluzione”
O abbonamento o morte. Martin Sorrell, chief executive dell’agenzia pubblicitaria Wpp, è convinto ce solo il paywall può consentire all'editoria on line di reggere alla luce del calo degli investimenti pubblicitari. Questa è una strada. L'altra (non in contrasto con la prima) è investire sul mobile, settore che il boss di Wpp definisce ancora sottostimato.
In sostanza, Sorrell non crede in un'editoria digitale capace di campare con i soli introiti pubblicitari. Il pagamento di un abbonamento (o di un certo numero di articoli) è, ha affermato “l’unica strada percorribile”. A patto che si combini con la qualità: “Se si pubblicano contenuti di valore, i consumatori pagheranno per vederlo. Bisogna rendersi conto che la pubblicità online sarà sempre meno redditizia. Se queste sono le prospettive future, è meglio cercare altre fonti di guadagno ed avere un pensiero più libero e flassibile su come trovarle”.
L'altro grande problema riguarda la misurazione. In passato Sorrell aveva già apostrofato Nielsen. E adesso rincara: “Il sistema di misurazione non è adeguato né abbastanza dettagliato” continua Sorrell. “I nostri clienti pagano per visualizzazioni che non ci sono. Forse le persone hanno investito troppo e a un prezzo troppo alto. E posso dire che molti imprenditori digitali sono preoccupati”. Oltretutto, aggiunge, c’è stata anche una rivalutazione del potere dell’advertising sui giornali. Negli Stati Uniti i consumatori spendono circa il 5% del loro tempo leggendo il contenuto dei quotidiani, anche se il media prende il 17% delle spese pubblicitarie. “I dati da Canada, Australia, Regno Unito, America e da altri paesi, dimostrano che non è solo una questione di tempo speso, ma di come lo si impiega” sostiene Sorrell.