MediaTech

Colombo contro Travaglio: "Il Fatto giustifica le falsità di Orsini e Fini"

Parole durissime del co-fondatore: "L'arrivo di Orsini segna una mutazione. C'è un clima filorusso, con alterazioni della verità come quelle che faceva Trump"

La furia di Furio contro Travaglio, Orsini e Fini

Il divorzio tra Furio Colombo e Il Fatto Quotidiano continua a far discutere. A tornare sul punto, con toni molto duri, è il diretto interessato. In un'intervista a Paolo Flores d'Arcais per MicroMega.net, l'ex parlamentare spiega: “Il Fatto Quotidiano era abituato al fatto che il mio pezzo domenicale spesso non fosse in sintonia con la linea del giornale, cioè del suo direttore, talvolta in vera e propria opposizione. La cosa era diventata anzi abituale con il mutare della linea del giornale sull’aggressione della Russia di Putin contro l’Ucraina. Il mio articolo previsto per domenica 8 maggio era particolarmente critico sulla questione. Quell’articolo, con le critiche rivolte ad Alessandro Orsini e Massimo Fini (su cui tornerò), non è stato pubblicato. Non era mai accaduto".

"Gli articoli di Orsini sono inaccettabili"

La mancata pubblicazione, benché inedita, non è l'unico motivo della rabbia di Colombo: "Contemporaneamente il quotidiano che avevo contribuito a fondare tredici anni fa ha preparato una grande festa di 'incoronazione' per il nuovo personaggio della politica italiana, il professore Orsini, appunto, al quale il Fatto ha offerto un teatro con 500 spettatori al prezzo di 25€ per l'ingresso. Una vera e propria celebrazione nella quale Orsini è stato formalmente adottato come un personaggio chiave del giornale. Il che impediva e impedisce assolutamente a una persona come me di restare sulle stesse pagine. Sulla sostanza inaccettabile degli articoli di Orsini mi ero già espresso nei miei articoli, facendo chiaramente capire che non potevo avere un falsario come collega. La cosa, però, non solo è andata avanti, ma è diventata la celebrazione del falsario. Insomma, Travaglio non ha pubblicato il mio articolo in cui esprimevo i motivi per cui non mi era possibile avere Orsini come collega, e in cui criticavo Massimo Fini che stava teorizzando l'idea che i veri liberatori dell'Italia furono i tedeschi e i veri invasori dell'Italia furono gli americani. Il che rendeva impossibile la coabitazione anche con Fini, ovviamente".

Leggi anche: chi è Alessandro Orsini, il sociologo ribelle della Luiss

"Con Padellaro una notizia-bugia non veniva mai pubblicata"