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Colombo contro Travaglio: "Il Fatto giustifica le falsità di Orsini e Fini"
Parole durissime del co-fondatore: "L'arrivo di Orsini segna una mutazione. C'è un clima filorusso, con alterazioni della verità come quelle che faceva Trump"
"Con Padellaro una notizia-bugia non veniva mai pubblicata"
Furio Colombo rivela anche che Marco Travaglio ha cercato di convincerlo a cambiare idea: "Mi ha ribadito le sue ragioni, cercando di far rientrare la mia decisione ma insistendo nella difesa di Orsini e Fini, sostenendo che ci sono tanti modi di vedere la vita e di interpretare gli eventi, e naturalmente richiamando i tanti anni di lavoro comune. Ma non poteva funzionare. C’era il macigno delle falsità, sull’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, come 'raccontata' da Orsini, e sui nazisti in Italia come 'raccontati' da Fini. Anche con Padellaro ho avuto più di una telefonata, con lui il rapporto, anche umano, è molto più stretto, Padellaro oltre che firma del giornale e suo primo direttore per sei anni, resta uno degli editori. Inoltre il rapporto con lui era ancora più antico. Avevamo diretto un giornale insieme, avevamo deciso insieme che cosa si può accettare e cosa no, avevamo stabilito insieme che la notizia-bugia non si deve pubblicare mai".
"Padellaro difende Travaglio, ma solo perché è un buon editore"
Colombo pensa che anche Padellaro non sia d'accordo con la linea di Travaglio: "Ho l'impressione che ci siano delle differenze, forse anche sostanziali, ma Padellaro, da buon editore, si trova nella condizione di non poter perdere un direttore che funziona bene con un certo tipo di pubblico. Padellaro sostiene Travaglio perché Travaglio è il giornale. Verso Travaglio nutro stima e amicizia, ma non per quello che sta facendo adesso, ecco perché mi sono dovuto allontanare dal giornale. Il Fatto Quotidiano è ormai diventato anche il giornale di Orsini. Il giornale non aveva mai offerto una serata di festa e di celebrazione a un suo collaboratore, pur avendone avuti molti di notevole rilievo".
"L'arrivo di Orsini segna una mutazione, una rottura di continuità, segna nella vita del giornale un'epoca nuova, e quest'epoca nuova è un'epoca brutta perché è caratterizzata dall’alterazione della verità, da verità 'alternative' come lo staff di Trump ha ribattezzato le menzogne, una situazione che non doveva essere sponsorizzata dal Fatto Quotidiano con il proprio nome e la propria firma".
"Ho ricevuto affetto anche da dentro Il Fatto"
Colombo spiega di aver ricevuto manifestazioni di solidarietà, anche internamente al Fatto: "Molte e molto positive e affettuose dall’esterno del giornale; poche, anch’esse molto affettuose, dall'interno. Dalle lettere vedo però che nei più, tra quanti mi rinnovano stima e solidarietà, prevale il desiderio di accompagnare la solidarietà nei miei confronti con la volontà di non risultare ostili al clima filorusso che si è creato nel giornale". Rispetto ai progetti per il futuro, Colombo spiega: "Al momento sono fermo, non per intenzione, non per programma. Sto studiando la situazione e le opportunità che potrei avere".