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Gedi, caso pre-pensionamenti. Libretti di lavoro falsi e una "talpa" all'Inps
Parla una delle ex dipendenti indagate: "Non ho mai lavorato per la ditta citata nel documento"
Gedi, i documenti non veritieri firmati dal Comune di Roma
Nuove rivelazioni sul caso-Gedi, la presunta truffa all’Inps dell’ex Gruppo L’Espresso con i presunti falsi pre-pensionamenti di ex dipendenti. Spuntano anche - si legge sul Fatto Quotidiano - documenti del Comune di Roma falsi, utilizzati per tenere in azienda queste persone. Parla una delle ex dipendenti indagate, Anna Pilidu, in un verbale d’interrogatorio del 5 luglio 2018. Quando gli investigatori le mostrano l’attestato sostitutivo del libretto di lavoro, rilasciato dal Municipio Roma XI e allegato alla sua pratica, lei afferma: "Non ricordo di averlo mai visto, ricordo sicuramente di non essere andata all' XI Municipio a fare la copia conforme del documento, come risulta dal retro della seconda pagina dello stesso e inoltre ribadisco di non aver mai lavorato presso la ditta Varone, come risulta sul documento che mi avete esibito".
Non è l’unico caso. Anche nella pratica di un altro indagato, Massimo Campitelli - prosegue il Fatto - era presente un attestato "copia conforme all'originale” proveniente dallo stesso Municipio romano. In totale sono dieci gli attestati su cui gli inquirenti nutrono seri dubbi, autenticati sempre dagli stessi due funzionari del Comune di Roma. Una dei due, ascoltata dalla Guardia di Finanza l’11 ottobre 2018, ha riferito: "Non è mia la scrittura. Preciso che può essere successo che un collega mi abbia richiesto a titolo di favore l’autentica di documenti già prodotti in fotocopia senza che io abbia potuto visionare l’originale". Tra gli indagati, c’è anche un ex funzionario dell’Inps, ritenuto dagli investigatori il “gancio” grazie al quale era riuscita la presunta truffa aggravata che i pm contestano agli ex vertici di Gedi.