Giletti fermato da La7: stava per occuparsi di mafia, Berlusconi e Dell'Utri
Si stava interessando alle informative della Dia e alle perizie sui capitali di Fininvest. Cairo l'ha sospeso ed è giallo sulle reali motivazioni
Giletti sospeso da La7: le ipotesi su una decisione così improvvisa
Massimo Giletti non condurrà più "Non è l'Arena" su La7. La decisione di Cairo è stata comunicata con una nota dall'emittente televisiva, ma non chiarisce i motivi. In attesa di capirne le reali motivazioni ci si può basare sui fatti concreti. Giletti - si legge sul Fatto Quotidiano - intendeva occuparsi di mafia e politica nelle prossime puntate. Per domenica era nel mirino della redazione l’ex sottosegretario di Forza Italia Antonio D’Alì. Poi Giletti stava pensando di alzare il tiro con una o più puntate su Marcello Dell’Utri. Il conduttore aveva preso già contatti con gli esperti della materia e stava studiando le indagini fiorentine che coinvolgono anche Berlusconi. L’ipotesi di accusa (tutta da dimostrare) relativa alle stragi del 1993 è un tabù in tv. Giletti voleva infrangerlo perché affascinato dalle potenzialità televisive del personaggio Dell’Utri.
Al Fatto risulta che Giletti si stava interessando delle informative della Dia sui rapporti di Dell’Utri con i mafiosi, alle perizie sui primi capitali in Fininvest e ai ‘generosi’ prestiti e pagamenti di Berlusconi e delle sue società a Dell’Utri e famiglia, con le immancabili intercettazioni che il pubblico della tv ignora. Chissà cosa sarebbe andato in onda. Una cosa è certa: Urbano Cairo, senza rendersene conto, cancellando così il programma di un giornalista sotto scorta per la sua attività, che ha appena testimoniato ai pm che indagano sulle stragi e che dell’indagine stragi voleva occuparsi, non sta dando un bel segnale.
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