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Gioco online legale e casinò virtuali: consumatori tutelati?

Con una spesa netta di oltre 327 milioni di euro solo nel 2015, circa il 30% in più rispetto all'anno precedente, il settore del gioco online che vede protagonisti gli ormai noti casinò virtuali si conferma come uno dei “passatempi” più praticati dagli internauti italiani, nonché uno dei business più fiorenti della nuova era di internet.

Un argomento scottante, quello del gioco online, affrontato a più riprese sia dal punto di vista del suo impatto sociale, sia da quello degli interessi economici di tutte le parti coinvolte, operatori di gioco e Governo in primis. Da una parte i movimenti noslot e “anti azzardo” che mirano senza mezzi termini a limitare la diffusione di massa di tale attività, dall'altra il Governo che cerca di far quadrare il cerchio relativamente a tutta una serie di problematiche legate al gioco, tenendo presente al contempo l'importanza che riveste il settore dell'azzardo legale nell'alimentare il PIL.

In un contesto in cui le nuove tecnologie permettono a ogni utente dotato di Pc, tablet o telefono cellulare di accedere in pochi secondi a vere e proprie sale da gioco e di scommettere su centinaia di slot e tavoli verdi, risulta più che mai evidente la necessità di mettere in atto misure per la tutela non soltanto dei minori, ma anche di quella fascia di popolazione che fornisce linfa vitale al settore dell'azzardo: i giocatori attuali e i potenziali giocatori futuri.

Un passo avanti in questa direzione è stato fatto con la Legge di Stabilità, la quale ha sancito lo stop della pubblicità relativa al gioco attraverso mezzi televisivi e radiofonici dalle 7 del mattino alle 22 della sera, un duro colpo per un settore che, come per la maggior parte delle realtà online, vive quasi esclusivamente di marketing. A questo si aggiunge anche una serie di criteri che hanno lo scopo di limitare e regolamentare la pubblicità in tutte le sue forme, compresa quella sul web, così da garantire una maggiore tutela dei consumatori e ridurre al minimo il rischio di sviluppo di comportamenti compulsivi, come raccomandato già nel 2014 dalla Commissione Europea. Tra questi evidenziamo il divieto di istigazione al gioco, l'obbligo di informare sui rischi derivanti dal gioco, il divieto di rivolgere offerte ad un pubblico di minori e in generale il divieto di diffondere messaggi che possano far apparire l'azzardo come una fonte di guadagno o una soluzione per i problemi finanziari.

Inoltre, come previsto dalla normativa AAMS in merito al gioco a distanza, tutti gli operatori dotati di concessione che offrono servizi di scommesse e casinò attraverso internet devono fornire agli utenti iscritti due strumenti di auto-tutela: quello per l'auto-limitazione e quello per l'esclusione volontaria dall'attività di gioco, come spiegato in modo esaustivo nell'articolo sull'auto-tutela pubblicato su wisecasino.net. Le misure di auto-limitazione del giocatore sono obbligatorie anche per l'utente stesso: finché non sono fissati dei limiti economici, non è possibile accedere all'area di gioco. Oltre agli strumenti sopra citati, ogni operatore deve impegnarsi nel fornire tutta l'assistenza necessaria qualora fossero riscontrati comportamenti compulsivi, suggerendo al consumatore una serie di contatti che possano aiutare attivamente nel risolvere i problemi legati al gioco.

Resta tuttavia da valutare se, in un periodo di crisi socio-economica come quello che l'Italia sta vivendo, i passi avanti fatti nel corso del tempo relativamente alla tutela dei cittadini nei confronti del gioco d'azzardo sono sufficienti sul piano etico e sociale. Secondo le stime dell' Organizzazione Mondiale della Sanità infatti il 6% dei giocatori italiani abituali è affetto da disturbi compulsivi. La diffusione sempre più capillare di nuove realtà di gioco, soprattutto online, unita alla sempre più semplice fruizione dei servizi di scommessa dovuta all'evoluzione delle tecnologie potrebbe peggiorare una situazione già non troppo rosea, considerando anche il fatto che le stime attuali prevedono per il gambling online un'ulteriore crescita nei prossimi anni. L'attuale normativa AAMS, la nuova regolamentazione della pubblicità e i due strumenti di auto-limitazione alla mercé degli stessi giocatori possono davvero essere considerati una tutela adeguata per i consumatori?