Giorgio Dell'Arti lancia la nuova newsletter "Anteprima"
Novità nel giornalismo italiano. Giorgio Dell'Arti ha infatti lanciato una nuova newsletter: "Anteprima"
ARRIVA ANTEPRIMA, LA NEWSLETTER DI GIORGIO DELL'ARTI
Novità nel giornalismo italiano. Giorgio Dell'Arti ha infatti lanciato una nuova newsletter: "Anteprima. Stamattina. Oggi. Domani". Si trova ancora nella fase di lancio e dunque per ora è gratuita, e per riceverla via mail verso le 7 del mattino è sufficiente registrarsi scrivendo a gda@vespina.com.
La newsletter è divisa in tre sezioni: "Stamattina" riporta le notizie più importanti del giorno; "Oggi" è l'agenda dei fatti più importanti attesti nell'arco della giornata: "Domani" è invece la sezionea in cui si elencano i temi più importanti legati alla giornata successiva.
Uno schema semplice trasposto in uno stile molto classico: testi brevi e niente titoli per non distrarre dalla lettura integrale delle notizie selezionate da Dell'Arti principalmente dalla carta stampata. Una sorta di recupero delle radici del giornalismo occidentale.
ECCO QUI SOTTO LA NEWSLETTER "ANTEPRIMA" DI GIORGIO DELL'ARTI
Clamoroso Gli americani hanno cambiato i parametri della pressione, d'ora in poi la alta si colloca a 130 e la minima a 80 (prima era 140-90). Conseguenza: invece di 72,2 milioni di malati, adesso in America ce ne sono 103,3 (50% di maschi, 38% di femmine, risultano triplicati i casi degli uomini e raddoppiati quelli delle donne sotto i 45 anni). «L’ampiezza della popolazione che dovrà essere sottoposta a trattamenti con farmaci è destinata ad aumentare. Questo significa maggior richiesta di cure e quindi maggiori ricavi per le aziende farmaceutiche». Presto modifiche anche ai criteri relativi alla glicemia, specie per il calcolo di quella a stomaco pieno [Semprini, Stampa]. Cose di cui parlano tutti Il «che fare» del calcio italiano, la presa di posizione dell'Europa sui nostri conti non veritieri anche se fino a maggio non faranno nulla (però il nostro pil è ai massimi, 1,8 e Padoan dichiara: non rispondo nemmeno), Di Maio negli Usa per convincere gli americani che i cinque stelle sono loro alleati (la Russia è solo un interlocutore), la barbona brasiliana di 49 anni ammazzata a Roma in un sottopasso prossimo a via Veneto e ritrovata nuda (cranio fracassato, maglietta alzata, forse stuprata), la Warner Bros cancella il nome di Brizzi dai titoli di testa e di coda di Poveri ma ricchissimi, la sparatoria con cinque morti a Rancho Tehama in California, la mediazione Renzi-sinistra affidata a Fassino che comincia andando da Prodi, nello Zimbabwe i soldati si ribellano a Mugabe, 93 anni e dittatore da 37, il candidato siciliano dei cinquestelle arrestato per estorsione, il Venezuela che non ha i soldi per pagare le cedole in scadenza dei prossimi due bond e quindi è prossimo a fallire, ecc. Sinistra «Se è vero che la sinistra italiana somiglia alla Nazionale di Ventura (come ha scritto Tommaso Cerno alla vigilia della direzione del Pd e del match contro la Svezia), allora il destino è segnato. La spavalda sicumera di Matteo Renzi che nel 2015 annuncia a Putin «vogliamo vincere i mondiali in Russia» è la stessa del segretario del Pd che oggi dice «vinceremo le elezioni del 2018». Al di là del paradosso, il “nemico dei gufi” che diventa gufo di se stesso, la sconfitta è sicura» [Giannini, Repubblica]. Churchill L'attore Gary Oldman, Churchill nel film L'ora più buia di Joe Wright (in uscita a gennaio), per entrare nella parte è andato a sedersi sulla poltrona dello statista e ha notato i graffi degli anelli sul bracciolo destri e quelli di sangue sul sinistro [Bizio, Repubblica] Azzurra «Ventura e Tavecchio non sono il Male. Cacciati loro non hai la soluzione. Resta il poco del calcio italiano, è quello il vero problema» [Sconcerti, Corriere], «Fossi Tavecchio mi dimetterei. Nel 1958, quando siamo rimasti fuori, il Mondiale era a sedici squadre» (l'attacco del presidente del Coni Malagò, Tavecchio a dimettersi non ci pensa per niente), assieme (eventualmente) ad Ancelotti potrebbe esserci Maldini [Bocci, Corriere], «l’imprecisione tecnica degli azzurri era stata una delle cause dell’eliminazione da Brasile 2014: nessuno, nelle 3 partite del girone, aveva tirato meno in porta e crossato di meno», la storia degli stranieri non regge «in A sono oggi il 54,3% dei giocatori scesi in campo. In Portogallo e in Inghilterra sono di più. In Germania (48,6) non tanti di meno» [Tomaselli, Corriere], «Ma l’apice sarebbe stato raggiunto sabato scorso alla Pinetina, con la squadra che chiede durante la riunione tecnica il 3-4-3. Il ct si sarebbe stizzito: «Allora fatela voi la formazione e io mi dimetto». A San Siro ha riproposto il 3-5-2, con anomalie vistose, data la necessità di segnare. La più evidente: il destro naturale Darmian a sinistra, sulla fascia prediletta da Insigne, il migliore del campionato per rendimento lasciato in panchina dopo avere giocato a Solna per un solo quarto d’ora da interno («mi ha detto di mettermi qui», il labiale della spiegazione a un compagno). I tre difensori sono rimasti in campo fino alla fine, l’esterno Bernardeschi è entrato per fare la mezz’ala, El Shaarawy è entrato troppo tardi. L’Italia è uscita ai play off e Ventura da una Nazionale che dal Bernabeu in poi ha cominciato a respingerlo» [E.Cu., Repubblica], Ventura vuole 700 mila euro per andarsene [Ordine, Giornale] Cafè «Ho seguito l'apokalypse azzurra, come la definiscono i tedeschi, al Cafè Italia di Berlino. Cafè, con una effe, un luogo reale, e un luogo mitico. C'è sempre un Cafè Italia per accogliere gli italiani esuli, in qualunque parte del mondo. Ho conquistato l'ultimo tavolo con un giorno di anticipo perché sono un cliente abituale, l'unico ormai a seguire le fortune dei miei rosanero del Palermo. A soffrire con noi, lunedì sera, ho intravisto anche il nostro ambasciatore (lui fa il tifo per la Roma). Tra l'altro, al Cafè si mangia bene. Pochi piatti tradizionali, non solo pizza, pure le penne con le polpette, specialità della Little Italy a New York» [Giardina, ItaliaOggi]. Di Maio 1 Di Maio a Washington: «Sulla Nato non diciamo no all’innalzamento al due per cento del Pil come contributo degli alleati, ma vogliamo poter dire la nostra su come quei soldi vengono usati: preferiremmo lo fossero per investimenti in intelligence e tecnologia, più che per le armi ». Sulla Russia: «Dev’essere chiara una cosa, gli Stati Uniti sono i nostri alleati, i russi interlocutori storici. Quando diciamo no alle sanzioni lo facciamo perché minano anche gli interessi del nostro Paese. E poi è importante che ci sia un nostro ruolo di mediazione, che la Russia non venga schiacciata verso il blocco asiatico. Nulla di più però. E di certo, nessun interesse ad avere aiuti dal punto di vista elettorale» [Cuzzocrea, Repubblica] Di Maio 2 A un certo punto Conrad Tribble guarda Luigi Di Maio e chiede: «Ma se non fate alleanze come pensate di governare?». Sono le dieci del mattino, a Washington, il candidato premier del M5S è al Dipartimento di Stato dove da quasi un’ora sta parlando con il vice assistente segretario di Stato per l’Europa occidentale. Tribble è incuriosito, ma preparatissimo, ha seguito le elezioni in Sicilia e studiato la nuova legge elettorale: formula questa domanda al leader che potrebbe arrivare primo e vedere contemporaneamente sterilizzata qualsiasi possibilità di andare a Palazzo Chigi. È una domanda sulla stabilità di un Paese alleato da parte di un partner preoccupato dai possibili scenari. La risposta di Di Maio, inedita, è di quelle che potrebbero cambiare questi scenari: «Se non avremo la maggioranza assoluta ci assumeremo la responsabilità di non lasciare il Paese nel caos». Di Maio all’interprete fa tradurre la parola «convergenze». Non si sbilancia ma fa intendere che intese in Parlamento, magari su un programma di pochi punti, sono possibili. [Lombardo, Stampa]. Di Maio 3 Gli americani, in realtà, preferirebbero ai cinquestelle un qualunque governo di centrosinistra o, ancora meglio, Berlusconi. «Di Maio è uscito dall’incontro di ieri al dipartimento di Stato molto soddisfatto, perché pensa di aver sfatato i pregiudizi contro il Movimento. Il primo punto da notare è che il suo interlocutore, Conrad Tribble, è un diplomatico di carriera nominato vice assistente segretario di Stato per l’Europa da Obama nel 2015, e quindi non rappresenta in maniera diretta Trump. Molto laconico, infatti, è il commento sull’incontro che un suo portavoce affida a La Stampa: «Hanno discusso l’importanza della cooperazione Usa-Italia su un’ampia gamma di priorità condivise, e le attuali dinamiche politiche in Europa e Italia». Il secondo punto è che alcune posizioni confermate da Di Maio, come il rifiuto di investire il 2% del Pil nella difesa, o il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan, sarebbero molto difficile da digerire per Washington» [Mastrolilli, Stampa] Mugabe Grace, la moglie quarantenne del dittatore Mugabe, ha cercato di ammazzare il rivale del marito con una mozzarella avvelenata. Federica Federica Lucaferri, di anni 21, che nel film di Brizzi fa la figlia del mozzarellaio Christian De Sica, dice che con lei Brizzi è stato correttissimo, è andata ai provini col fidanzato «alle due del pomeriggio», «quello che conosco io è un uomo gentile, paterno, disponibile e molto a modo». E l’ha vista la Jacuzzi di cui parlano le presunte molestate? «Boh sì, era in fondo, coperta da un materassino, sembrava un grosso puff o un divanetto, non avevo capito che sotto ci fosse una vasca». Come si riconosce un’audizione seria da una trappola? «I provini non si fanno a casa del regista e non è lui che ti telefona, ovvio. Ci si affida a un’agenzia, la mia è la Black & White, che prende contatto con il direttore del casting e ti fissa un appuntamento, a cui di solito ci sono anche i tecnici delle riprese e una spalla per le battute. Quando ero più piccola mi portavano i miei genitori». Tutti corretti, con quello che si sente è fortunata, a quanto pare. «Un regista mi invitò a prendere un caffè. Non ho accettato. Se vuoi vedere come recito, parla con il mio agente». [Cavalli, Corriere]. Web «Fatturano oltre 558 miliardi e continuano a crescere, realizzano utili per 86,5 miliardi, ne capitalizzano quasi 2.781,2 (oltre sei volte il valore di Piazza Affari e quasi quanto il Pil tedesco), impiegano 1,26 milioni di persone, pagano relativamente meno tasse, e dispongono di un «tesoro» pari a 400 miliardi di liquidità, investiti per due terzi in titoli a breve termine. Sono le 21 multinazionali del «software & web» analizzate da R&S Mediobanca, che le mette anche a confronto con l’insieme delle 390 imprese globali: il loro peso, pari al 4% in termini di ricavi e forza lavoro, sale all’11% sui profitti e al 29% rispetto al valore in Borsa. In Italia la loro presenza vale 1,5 miliardi e in tutto 5.800 occupati». Utili raddoppiati in cinque anni. La prima è Apple (577 miliardi di capitalizzazioni), seguono Google (511) e Amazon (337) [Bocconi, Corriere]. Sigarette 1 In Francia, Agnès Buzyn, ministro della Salute, intende finanziare le ricerche sul cancro con un aumento progressivo del prezzo delle sigarette, da portare a dieci euro per pacchetto entro il 2020 [Galli, ItaliaOggi]. Sigarette 2 Morti causate dal fumo negli ultimi cinquant'anni: 60 milioni. I maschi rischiano più delle femmine [Rebuzzi, Messaggero]. Sistina Siccome il repertorio rinascimentale della Cappella Sistina non prevede le voci femminili (solo voci maschili, voci bianche, castrati), Cecilia Bartoli ha recuperato la Beata viscera di Pérotin, monodia medievale composta per la chiesa di Notre-Dame. Così la sua voce affiancherà il coro pontificio, forse alla presenza di papa Francesco. Per il cardinale Ravasi e Riccardo Muti in chiesa si sentono canti banali e si deve tornare all a musica sacra. «Fosse per me, a Roma, che è la mia città, farei un grande Festival di musica sacra». Lei ha cantato spesso i pezzi più celebri dei castrati. Un fenomeno crudele che però va contestualizzato storicamente? «Crudele senza dubbio. I bambini prescelti venivano da famiglie con tanti figli, uno dei quali veniva sacrificato in nome dell’arte. Attorno al 1700 i castrati in Italia erano 4.000. In pochi facevano carriera, Farinelli, Senesini erano le rockstar di oggi. Ma la stragrande maggioranza conducevano una vita miserevole». [Cappelli, CdS]. Dio «Dice Rodney Stark, forse il più autorevole sociologo delle religioni, che «il mondo non è mai stato così religioso» come adesso (Il trionfo della fede, Lindau, pagg. 336, euro 26, traduzione di Franca Genta Bonelli). Contrariamente a quel che si può pensare guardando l'Europa. La cifre dicono che l'81% della popolazione mondiale appartiene a una religione organizzata e il 50% partecipa ai riti della propria confessione. Gli unici Paesi in cui i non credenti superano il 20% sono tre: Vietnam, Cina e Corea del Sud» [Cammilleri, Giornale]. Alì A New Delhi, Alì Raza, o principe Cyrus, dopo una vita vissuta con la sorella, 12 cani labrador, 6 servitori nepalesi in livrea, è morto rimanendo disteso per tre giorni su tappeti persiani, «unico arredo nel grottesco rudere nobiliare dagli alti soffitti abitati dai pipistrelli e infradiciti dalla pioggia, tra ampi saloni senza porte e finestre, riverso ai piedi di una panca di legno scuro». Sua madre si tolse la vita a 62 anni ingoiando diamanti [Bultrini, Repubblica]. Lumache Ivan Pistone, 34 anni, ex manager, che s'è ritirato a Roascio, 98 abitanti nell'Alta Langa, e alleva lumache [Scola, Stampa]. Bare più grandi Nel cimitero di Altessando a Venaria (Torino) sono finiti i loculi, «nell'altro cimitero ne sono rimasti solo otto più una quindicina per le bare più grandi» (?). Adesso i cittadini del paese (35 mila abitanti) «saranno costretti a vagabondare nei comuni limitrofi alla disperata ricerca di un loculo libero, per di più dovendo sopportare costi pari al doppio del valore, compresi fra i 9 e i 10 mila euro» (Salvino Ippolito, del Gruppo misto, all'opposizione) [Merli, ItaliaOggi]. Match Match del 1992 tra gli oggi defunti Maurizio Mosca e Carmelo Bene, ricordato nel libro di Umberto Piancatelli Il peggio della tv (Melville). Carmelo Bene, per intimorire Mosca e la psicologa Vera Slepoj, usa frasi di questo tipo: “Qualunque sociologia è ninfomane», «Ma i tuoi significanti che casino fanno dei tuoi significati? Ma che bestia sei, oh Mosca. Io di notte studio, tu non pensi», «Il mondo mi deve il fatto che io esista», «Il tifoso è ormai svilito: non mi importa delle bestialità delle curve. Il gioco del calcio è violenza, non è niente se muore un tifoso». Sentenza di Biscardi: «Questo è nihilismo». All’epoca, Beniamino Placido scrisse: «C’era il grande ex attore Carmelo Bene, debitamente infarinato. Che ha fatto quel che poteva, sbracciandosi e sbraitando per dimostrarsi profondo, pensoso e tempestoso. Riuscendo ad essere soltanto noioso. Ha citato persino il “significante” e il “significato”, spaventando il povero Maurizio Mosca. Ha citato anche Schopenhauer, per impressionare tutti. Ci è riuscito perfettamente» [Grasso, Corriere]. Banche Mentre la commissione parlamentare sulle banche apre oggi il capitolo Monte dei Paschi (verranno sentiti i pm che indagano, titolo del Sole: «Su Mps avvisaglie già dal 2008»), il titolo in borsa ha perso il 20% [Amato-Greco, Repubblica]. Contanti Amazon permetterà i pagamenti in contanti, come già avviene negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Messico, attraverso versamenti nei negozi di 40 mila esercenti (tabaccai, bar, edicole). Gli italiani che non hanno un conto in banca sono (stima) 10-15 milioni [Santelli, Repubblica]. Sacrifici Massimo Recalcati, nel suo ultimo saggio (Contro il sacrificio. Al di là del fantasma sacrificale, Cortina), sostiene che l'antico rito del sacrificio sopravvive nella jihad, nell'implacabilità della finanza globale, ecc. «Evitando ogni riduzionismo, egli penetra nella scatola nera dell’economia sacrificale, distinguendo due tipi di sacrificio — uno simbolico e l’altro fantasmatico. Mentre il primo, implicito nel linguaggio umano, è in grado di potenziare la nostra esperienza, perché la ritaglia secondo profili e scelte personali, il secondo comprime la vita fino a soffocarla... Anche il godimento senza limiti parla, per contrasto, il linguaggio della Legge — sostituendo il dovere di godere a quello di soffrire. Come ha sostenuto in un celebre seminario Lacan, la carne offerta alla violenza del godimento di Sade è perfettamente speculare al corpo mortificato dall’imperativo ascetico di Kant» [Esposito, Repubblica]. Asta In un video della Cnn si vede un'asta di esseri umani organizzata in Libia con base di partenza da 500 euro e aggiudicazione a 800 per un negro «forte, adatto al lavoro nei campi». Il film accompagna le accuse dell'Onu alla novità introdotta da Minniti di un patto, per fermare gli arrivi sulle nostre coste, con i trafficanti libici («migliaia di detenuti denutriti e traumatizzati», ecc.) [Bresolin, Stampa]. Jihadisti I jihadisti lasciati scappare da Raqqa sono quattromila. Alberto Negri sul Sole: «È anche vero che tutti, non solo le potenze sunnite, sono venuti a patti, magari tattici, con l’Isis. Hanno patteggiato con i jihadisti, oltre ai curdi siriani, alla perenne ricerca di alleati per contenere la Turchia, anche i curdi iracheni di Massud Barzani nell’assedio di alcune città nella zona di influenza dei peshmerga. Il motivo del compromesso non è stato ovviamente di vicinanza ideologica ma quello assai più opportunistico di risparmiare perdite in battaglie urbane strada per strada. La tattica di lasciare agli assediati alcune vie di fuga fu sperimentata dall’esercito siriano e Hezbollah nelle battaglie sul Qalamoum, la catena montuosa tra Siria e Libano, in una fase della guerra dove era decisivo l’afflusso dei foreign fighter. Anche il regime di Damasco, le milizie sciite e lo stesso esercito libanese hanno fatto accordi con i jihadisti. Questo è avvenuto nell’area dei pozzi petroliferi di Deir ez Zhor ma anche alle frontiere del Libano dove sciiti ed esercito di Beirut hanno consentito ai jihadisti Isis di Arsal di lasciare il confine verso un’area di “de-escalation” come è oggi Idlib dove sono concentrati 40mila combattenti con le famiglie. Una sorta di esercito di riserva forse da utilizzare o disperdere in Yemen, Libia, Afghanistan». Freddo «La mia madeleine di Proust è stato il freddo dell’infanzia, nella pianura padana. Mia nonna cucinava su una stufa gigantesca, e il costo del riscaldamento era anche andare in giardino a riempire un secchio di carbone. Oggi per riscaldarci ci limitiamo a girare il termostato. Nel New Hampshire circola un bellissimo proverbio: la legna scalda due volte, quando la tagli e quando la bruci. La nostalgia del freddo è quella per una vita in cui si ha una nozione molto più chiara di quanto ci costa quel che stiamo facendo. Una vita più vicina a noi stessi» [Roberto Casati a Simonetta Fiori di Repubblica, parlando di La lezione del freddo, Einaudi]. Caldo Professore, con le sue ricerche di quanto ha visto ridursi la coltre del ghiaccio marino nel corso dei decenni? «Dal 1971 a oggi ho potuto fare misure precise dello spessore del ghiaccio artico durante sei missioni bordo di sottomarini. È necessario fare viaggi così, perché i satelliti non sono in grado di misurare lo spessore del ghiaccio. E mi sono meravigliato di scoprire non solo che le calotte si stanno sciogliendo a ritmo veloce, ma che il ritmo diventa sempre più rapido. Nel 1987 la riduzione dello spessore medio era già del 15% e adesso sfiora il 50%». Per il ghiaccio artico lei parla addirittura di «spirale della morte». Ci può spiegare? «Non è una metafora, è una descrizione fisica. A causa del riscaldamento globale l’estensione dei ghiacci polari si riduce partendo dai bordi, ma non lo fa seguendo cerchi concentrici. A seconda delle stagioni l’oscillazione della Terra porta le calotte a sciogliersi lungo una linea che gira attorno ai Poli, avvicinandosi sempre di più al centro. Così per i ghiacci si disegna una vera spirale della morte». Il punto di non ritorno è vicino? O l’abbiamo già superato? «Non ancora, ma ci stiamo arrivando velocemente, perché l’aumento di temperatura provoca altro aumento di temperatura, in una reazione sempre meno reversibile. In concreto, il riscaldamento causa il ritiro del ghiaccio e questo provoca una diminuzione dell’albedo (cioè della quantità media di radiazioni riflesse dalla Terra nello spazio) e questo, a sua volta, provoca un ulteriore aumento della temperatura. Faremmo ancora in tempo a fermare il riscaldamento globale riducendo il consumo di combustibili fossili, ma dovremmo prendere misure energiche e immediate». Di solito si attribuisce tutto l’effetto serra all’anidride carbonica, ma lei scrive che le molecole di metano sono 23 volte più potenti da questo punto di vista e che sono responsabili del 45% dell’effetto serra totale. Da dove arriva la minaccia del metano? È in aumento? E la colpa è dell’uomo? «Purtroppo sì, la responsabilità di quasi tutte le emissioni di metano risale all’uomo. Una fonte di metano sono i processi digestivi dei ruminanti, ma questi vengono allevati in numero crescente per soddisfare l’incremento dei consumi di carne. In altri casi la responsabilità umana è ancora più diretta, per esempio le perdite dei gasdotti. Ma la fonte più grave di preoccupazione viene dai sedimenti della Russia, il permafrost: lì sono imprigionate quantità colossali di metano e a causa del riscaldamento globale quel misto di terra e ghiaccio si scioglie, liberando altro metano, che aumenta l’effetto serra» [Peter Wadhams a Luigi Grassia della Stampa] Giocattoli Tra le ultime novità nel campo dei giocattoli, la Barbie schermitrice col velo, modellata sulla vera schermitrice americana Ibtihaj Muhammad. La Barbie col velo fa parte di una serie chiamata «Shero», paradigma che nasce dalla combinazione di «she» e «hero», (lei un’eroina), dedicata alle donne che sono riuscite a superare ogni barriera. Della serie fanno parte anche la ballerina Misty Copeland, la ginnasta Gabby Douglas e la regista di «Selma», Ava DuVernay [Bertuzzi, Libero] Follia «La follia consiste nel continuare a fare la stessa cosa sperando che il risultato cambi» (Einstein) [Gabutti, ItaliaOggi]. |
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