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Giuliano Ferrara, 70anni di passione controcorrente tra giornalismo e politica

Di Pietro Mancini

Si può accostare Ferrara a una grande firma del 1900, Curzio Malaparte, che pagò con il confino i non pochi dissensi con i potenti, come Mussolini e Ciano

Giuliano Ferrara compie 70 anni: avrebbe dovuto continuare la carriera politica oppure aspirare alla direzione di un quotidiano importante?

Giuliano Ferrara, che ieri ha compiuto 70 anni, con il privilegio di non ricordare quasi niente, ha confessato di aver strappato al PCI della sua gioventù e prima dei suoi genitori-Maurizio, senatore e autore di poesie in romanesco, e Marcella, collaboratrice a “Rinascita” di Togliatti-la sua “carica di violenza, di trascinamento e di onore”.

Il fondatore de “Il Foglio” avrebbe dovuto continuare la strada della politica, dopo l’elezione, con il Psi di Craxi, a deputato europeo, e la breve stagione di ministro del primo governo Berlusconi-Fini-Casini?

Oppure, dopo che Totò Ghirelli lo assunse al Tg2, vergò commenti politici sul Corriere, diretto da Ugo Stille, e condusse, da anti-Santoro, programmi tv, spesso infuocati, Giulianone avrebbe potuto aspirare, dopo Panorama, alla direzione di un quotidiano importante?

Credo che si possa accostare Ferrara a una grande firma del 1900, Curzio Malaparte, che pagò con il confino i non pochi dissensi con i potenti, come Mussolini e Ciano, ai quali era stato vicino. Il neo settantenne si compiace, spesso, delle sue posizioni anticonformiste, controcorrente  (l’ultima pro-Djokovic, non vaccinato, in Australia). 

Tanti auguri, dunque, a Giuliano per il compleanno  e per il suo prossimo, godibile articolo, dopo quello, bello e un filino commovente, che ha scritto ieri, in cui si duole di “essere circondato dai morti…Non era-osserva-in preventivo, quando fondammo un giornalino vitale, che invecchia bene”, come il suo autore.