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Google in Cina? I media statali cinesi smentiscono il ritorno di Google
La stampa cinese smentisce il ritorno di Google in Cina in una versione censurata che impedirebbe l’accesso a contenuti non graditi dal regime comunista
GOOGLE TORNA IN CINA? NO, LA STAMPA STATALE CINESE SMENTISCE LA NOTIZIA
Le notizie secondo cui Google si appresta a lanciare un motore di ricerca censurato in Cina non sono vere. Lo riportano i media statali cinesi, tra le preoccupazioni degli utenti di Internet e degli attivisti per i diritti.
Al momento, infatti, non è possibile accedere al servizio di ricerca di Google dalla maggior parte degli utenti internet in Cina perché è bloccato dal cosiddetto Great Firewall del Paese.
GOOGLE TORNA IN CINA: LA NOTIZIA PUBBLICATA DA THE INTERCEPT
Il ritorno di Google in Cina dopo la sua uscita avvenuta otto anni fa è stato per la prima volta reso noto dal sito The Intercept e successivamente confermato dal New York Times.
The Intercept riporterebbe l'intercettazione sui piani di Google per la Cina citando i documenti interni di Google e le persone coinvolte nel progetto. Secondo quanto messo online Dragonfly è il nome in codice del progetto partito nella primavera del 2017. Google in Cina applicherà la censura su ricerche riguardanti i diritti umani, la democrazia, la religione e le proteste pacifiche oscurando alcune fonti non gradite e le chiavi relative a questi argomenti inserite in una blacklist. I cinesi potranno accedere a Google tramite un App su Android (il sistema operativo più diffuso) già mostrata al governo cinese. La versione definitiva, in attesa dell'approvazione da parte dei funzionari cinesi, potrebbe essere lanciata nei prossimi sei-nove mesi.