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L'IA generativa non è una bolla: perché è un investimento a lungo termine
Il boom dell'IA generativa e i chip per semiconduttori avanzati
Le prospettive di crescita anche nel 2024. L'IA generativa non è una bolla
Sono diverse le ragioni convincenti per considerare l’IA un tema d'investimento a lungo termine, anche se alcuni titoli popolari potrebbero apparire un po’ sopravvalutati nel breve periodo. In retrospettiva, 12 mesi fa avevamo un giudizio ottimistico per la tecnologia globale nel 2023. Continuiamo a essere positivi per il 2024 non solo per l'IA, ma anche per il settore tecnologico più in generale. Molti dei titoli tecnologici globali coperti dai nostri analisti stanno registrando un'accelerazione della crescita organica degli utili e un'espansione dei margini operativi, apparentemente destinata a proseguire anche nel 2024. L'IA è stata, e potrebbe essere ancora ciclica, ma riteniamo che la sua traiettoria, caratterizzata da una curva a S, sia stata probabilmente sottovalutata dal mercato.
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L'IA generativa ricorre ai semiconduttori in maniera massiccia, a causa dei notevoli requisiti di elaborazione. Considerando le relative opportunità, le prime a beneficiarne sono, tra le altre, le aziende coinvolte nell'ecosistema dei chip per semiconduttori avanzati e nelle spese in conto capitale per i semiconduttori (la base della piramide), come NVIDIA, TSMC, ASML, Lam Research. Uno dei modi migliori per trarre vantaggio dall'IA generativa in questo mega-trend è stato quello di sfruttare le "pale e i picconi" e altre parti del livello infrastrutturale.
Il secondo livello della piramide è rappresentato dai fornitori di infrastrutture per l’IA (come Amazon, Apple e Alibaba Cloud) e dagli abilitatori dell’IA (società di servizi IT, come Accenture e Microsoft Azure). Al terzo livello della piramide si trovano i modelli linguistici fondazionali di grandi dimensioni, come GPT-4 di Open AI, o LLaMA di Meta. Infine, al vertice della piramide, sono presenti le applicazioni di IA personalizzate, per le quali, al momento, è meno chiaro chi saranno i vincitori finali. Sebbene l'adozione dell'IA sia ancora agli albori, sembra essere eccezionalmente rapida rispetto ai precedenti boom nel comparto informatico, come quelli che hanno interessato pc e smartphone, grazie, in parte, all'IA generativa e ai modelli linguistici di grandi dimensioni. Essi hanno incoraggiato le aziende, tecnologiche e no, di molti settori e industrie a sperimentarne un'adozione precoce, spinta più dalla possibilità di guadagnare in termini di efficienza, che non dalla paura di rimanere esclusi. L'IA generativa non è una bolla, ma una vera svolta innovativa tecnologica. Un ciclo di crescita delle aziende dovuto all'IA è già in corso. La maturità raggiunta dall'innovazione informatica in passato, in termini di calcolo decentralizzato e superveloce tramite cloud, smartphone potenti e così via, ha permesso il grande balzo in avanti dell'IA che ora stiamo rilevando. L'IA richiede una solida combinazione di potenza di calcolo, ingegneri esperti nei software e hardware, grandi quantitativi di dati e un numero significativo di nuovi clienti.
Nel comparto IT, ciò avvantaggia le società attive nelle piattaforme internet esistenti su vasta scala. Tutto questo significa che l'IA, almeno inizialmente, non è una tecnologia "dirompente". Le opportunità nel 2024 A livello globale, le prospettive per la tecnologia nel 2024 appaiono piuttosto solide, con una crescita continua dell'IA generativa e una ripresa ciclica del più ampio mercato dei semiconduttori, comprendente pc e smartphone. Naturalmente, questo giudizio favorevole in relazione alla tecnologia dev’essere controbilanciato in rapporto a rischi e alle preoccupazioni a livello macroeconomico più in generale, come un potenziale rallentamento della domanda dei consumatori negli USA, la lenta ripresa economica cinese e l'escalation delle incertezze geopolitiche in Medio Oriente, in Ucraina e in altre regioni. Tuttavia, riteniamo probabile che il boom dell'IA presenti uno slancio sufficiente per proseguire nel 2024, superando le preoccupazioni macroeconomiche più ampie, molte delle quali non sono nuove, ma anzi erano già presenti nel 2023. Individuiamo ancora molte aree di opportunità interessanti per gli investitori nella tecnologia globale nel 2024. Il complesso dei semiconduttori potrebbe continuare a rappresentare una fonte di solidità. È probabile che la domanda di semiconduttori rimanga consistente, trainata dall'accelerazione della domanda di IA, come dimostra l'ultima valutazione di AMD, secondo cui il mercato globale dei chip acceleratori avrà un valore di 400 miliardi di dollari entro il 2027.
La società ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del mercato. Si prevede che cloud computing e software aziendali continueranno a registrare un incremento, grazie alla crescente domanda di soluzioni IT flessibili e scalabili. Lo sviluppo dell'IA è destinato a fornire un ulteriore impulso a tale andamento; pertanto, riteniamo che le prospettive di spesa per i data center rimarranno solide, considerato che le società dovranno adeguare i propri dati per un utilizzo con l'IA. Di conseguenza, le aziende investiranno maggiormente in software per il middle-office e il back-office, come Workday, SAP e ServiceNow. Anche le aree del comparto fintech potrebbero mostrare una certa solidità, motivo per cui continuiamo a impegnarci nel settore. L'e-commerce ha continuato ad accelerare dopo la reflazione seguita alla pandemia e le società nel comparto fintech sono più disciplinate a livello di spese di gestione. I rischi all’orizzonte A fronte di una dinamica così solida, siamo consapevoli del rischio che si formi una potenziale bolla, con conseguenti valutazioni eccessive per i titoli dell’IA più popolari. Opportunità e rischi potenziali, attualmente, sono legati maggiormente a preoccupazioni macro più ampie che non a questioni specifiche nel comparto tecnologico. Sul fronte economico, mentre la Fed sembra gestire un discreto sentiero di discesa negli USA, permane il rischio di un rallentamento, che, unitamente all'attuale debolezza dell'economia cinese, potrebbe frenare la domanda globale di prodotti e servizi tecnologici.
Sul fronte geopolitico, sebbene le tensioni tra USA e Cina si siano recentemente attenuate, dobbiamo essere consapevoli della possibilità che tornino a divampare, con potenziali impatti sulla domanda e sulla catena di fornitura nel comparto IT. Da ultimo, anche il rischio normativo rimane una sfida per il comparto. Mentre i governi cercano di adattarsi all’adozione più diffusa dell'IA e alla più ampia disponibilità di dati, per l'IA permane il rischio di un aumento delle normative governative in materia di privacy dei dati, questioni correlate all’antitrust e sicurezza nazionale, nonché di potenziali maggiori oneri e costi di conformità per le società tecnologiche. Tuttavia, continuiamo a ritenere che il tema dell'IA sia più grande di quanto percepito da molti investitori e che possa generare rendimenti e spese in conto capitale esponenzialmente maggiori di quanto previsto dal mercato.