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Iervolino, L'Espresso in bilico: il Cdr prima attacca, poi chiede garanzie
L'affare è in trattativa da ormai un mese, ma sembra che sia ancora in fase di stallo. Che Iervolino si stia stancando dei continui attacchi? L'ipotesi
Iervolino e l’Espresso, la trattativa in pillole
Ripercorriamo insieme i momenti salienti dell’accordo tra Danilo Iervolino e la sua Bfc Media con Elkann e Gedi. É il 2 marzo 2022, il giornalista Claudio Plazzotta lancia l’indiscrezione. “Bfc Media di Iervolino, avanzano le trattative per acquisire L’Espresso”. Dopo la “bomba”, il silenzio. Poi, giunge la notizia che conferma le volontà di Elkann di cedere il giornale. E, in meno di una settimana, il 7 marzo arriva il sì del Cda del settimanale romano all’offerta di Iervolino.
In un attimo, arrivano anche le dimissioni del direttore dell’Espresso, Marco Damilano, il quale se ne va con l’amaro in bocca definendo inaccettabile la cessione del giornale in questo modo, quasi nascondendo la trattativa a direttore e redazione. Poi, in un momento già delicato, con il malcontento che andava a generarsi tra i giornalisti del settimanale, arriva una mossa (definita poco chiara) da parte proprio di Iervolino. Il patron di Salernitana e Bfc Media, infatti, avrebbe minacciato querela al quotidiano “Domani” per delle domande troppo scomode.
Dopo la notizia, lo stesso Cdr dell'Espresso ha presentato una lettera che vedeva come protagonista proprio l'affare con Iervolino. I giornalisti, infatti, sostenevano che se il nuovo editore era disposto a ricorrere a mezzi legali per delle domande poste da un giornale, avrebbe creato qualche attrito con, appunto, la natura del settimanale in fase di acquisizione. Insomma, se facessero tutti come lui non ci sarebbe più giornalismo. Infine, dopo la lettera ambasciatrice di un certo malumore all'interno della redazione ecco che i giornalisti invocano, in relazione al loro futuro all'interno del giornale, il nuovo editore a chiudere l'affare e dare delle garanzie dopo la cessione da parte di Gedi.