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Incendio al data center di Strasburgo, ecco i danni e i siti internet colpiti
Un pezzo di internet è andato distrutto nell'incendio al server di Strasburgo, causando disservizi a molti siti web e società, anche italiani
Incendio al server Ovh di Strasburgo
Un incendio è scoppiato a Strasburgo in un data center di OVHcloud senza causare morti o feriti ma provocando numerosi disservizi ai clienti del colosso informatico. Molti siti online sono diventati inaccessibili, come quelli dell'azienda specialista nel trading di bitcoin, Coinhouse o del Centro Pompidou. Anche la piattaforma pubblica governativa di accesso ai dati, data.gouv.fr, e l'aeroporto di Strasburgo sono rimasti temporaneamente offline. Secondo il sito W3Techs, specializzato in analisi sulle peculiarità della rete, OVH è utilizzato dal 3,2% dei siti web. In totale il sito di Strasburgo ospita 29mila server.
In una dichiarazione, la società ha offerto le sue "scuse sincere" alle realtà colpite, promettendo di implementare soluzioni per mitigare gli effetti negativi dell'incendio. L'azienda ha aggiunto che non è ancora in grado di rispondere immediatamente alle domande sulla possibile perdita permanente dei dati. L'incendio è scoppiato dopo mezzanotte in uno dei quattro data center di OVH nella zona industriale di Port du Rhin, a est della capitale alsaziana, non lontano dal confine tedesco. "Le fiamme si sono diffuse rapidamente nell'edificio", ha riferito Damien Harroué, comandante delle operazioni di emergenza. "I pavimenti sono di legno. L'attrezzatura informatica fatta di plastica, genera fumo e fiamme significative", ha aggiunto per spiegare la rapida diffusione del fenomeno. Alcune ore dopo i vigili del fuoco hanno effettuato test di inquinamento nell'atmosfera e hanno escluso qualsiasi rischio di contaminazione.
Incendio al server Ovh di Strasburgo, molti siti italiani tra i danneggiati
Tra i siti web danneggiati dall'incendio risultano anche molti italiani, che tra ieri e oggi hanno comunicato ai propri utenti tramite piattaforme social i disguidi e disservizi. Tra questi figurano quotidiani online come La Prealpina e comuni come quello di Grugliasco, che si avvalgono del server Ovh per i propri siti internet, ma anche L'Accademia della Crusca e diverse case editrici, che hanno subito messo al lavoro i propri tecnici per cercare di recuperare al più presto i dati utili attraverso proprie copie di backup.