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"Le big tech non sono in crisi, sono solo diventate 'mature'. E ora..."
La pandemia ha portato a questo tipo di società guadagni inimmaginabili. Ma la situazione non poteva durare per sempre
"Le big tech non sono in crisi, sono diventate mature"
Siamo di fronte alla fine di un’era? Tra Amazon, Apple, Google, Meta, Microsoft, Netflix e Tesla, il settore Big Tech ha bruciato circa 7 trilioni di dollari (sì, ben 7 mila miliardi) di valore in Borsa in poco più di un anno. Ma anche se davanti a questi nefasti risultati impallidirebbe chiunque, qualcuno sostiene che sia ancora troppo presto per parlare di “crisi”.
A dirlo è Edoardo Fleischner, docente di crossmedialità all’Università Statale di Milano, conduttore di “Media e dintorni” su Radio Radicale e firma del quotidiano “La Ragione”, che, interpellato da Affaritaliani.it, ha spiegato che, al massimo, le aziende del Big Tech sono “maturate”.
“Certo, colare a picco in Borsa non è sicuramente bello”, esordisce Fleischner. “Ma parlare di crollo mi sembra ancora inappropriato”. Ma andiamo con ordine. Ancor prima della situazione rosso sangue delle quotazioni, c’è l’appiattimento della crescita.
“La pandemia ha portato a questo tipo di società guadagni inimmaginabili. Con ‘tutto il mondo’ a casa, i flussi di denaro incassati dalle Big Tech non veniva più calcolato in milioni o miliardi, ma bensì in trilioni”, spiega l’esperto. “Ma una situazione di questo tipo, come prevedibile, non può durare per molto”, continua.
Dunque, ecco che da mesi e mesi di incrementi a doppia cifra (dati appunto dalla pandemia), si passa a un crollo totale della crescita. Ed è proprio questo punto a scatenare la reazione a catena.