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Massimo Giletti si lagna del governo
Un Giletti anti-Russo e pro atlantico discetta dalla Gruber.
Massimo Giletti non molla e continua polemicamente ad esternare su tutto e tutti.
Ieri sera, a Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber sulla sua rete La 7 era ospite insieme a Luca Telese e Giuseppe Severgnini e si discettava -indovinate un po’?- del nuovo governo giallo-verde.
La posizione di Severgnini è nota: orfano della Brexit e annientato dalle vittorie populiste mondiali da Donald Trump negli Usa a Viktor Orban in Ungheria, era ridotto dall’azione all’analisi delle analisi, ormai acquietato nelle sue invettive anti-sovraniste mentre Telese, molto più pragmatico, sosteneva le ragioni dell’esecutivo con la Gruber, saggiamente rassegnata alla sconfitta mondialista, mediava stancamente.
Ma Giletti no e con gran movimento scenografico di mani, malvagiamente ripreso in primo piano dalla telecamera amica, ha esternato.
Lui non è rassegnato ed anzi, con la solita verve polemica e un po’ sempliciotta, cercava di controbattere analiticamente, come i dottori di scolastica del medio evo, le tesi avverse.
Giletti è un che è pro tasse e non vede bene la flat tax che “colpisce i poveri”. Ma Giletti è ricco assai, dato che si è vantato ed ha difeso le ragioni dei suoi super ingaggi e quindi la sua difesa dei poveri è invero assai strana, diciamo demagogica.
Poi se l’è presa con Salvini e i giallo-verdi per il sostegno alla Russia del “dittatore” Vladimir Putin. Un Giletti preoccupato per i destini dell’Italia nella Nato si attristiva autoenumerandosi i guai a cui andrebbe incontro l’Italia se continuasse nel suo supporto a favore della Russia.
Non poteva mancare la polemica sulle leggi relative alla legittima difesa.
Insomma, un Giletti anti governativo in modo sospetto visto che si dice che dovrebbe tornare in Rai dopo la parentesi milionaria (in euro) a La7.