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Mentana-Gruber, Chi la fa… aspetti! Quando era la Lilli a sforare i palinsesti

Di Jacopo Epifani

Quella volta che Gianluigi Paragone, conduttore de La Gabbia, propose a Lilli Gruber di «farsi regalare un orologio»

Mentana-Gruber, Chi la fa… aspetti! Quando era la Lilli a sforare i palinsesti

«Benvenuti alle venti e quarantasei».

Alquanto piccata, Lilli Gruber ha sarcasticamente esternato il suo risentimento per il ritardo con cui, lunedì scorso, dalla conduzione del telegiornale delle venti di La 7, Enrico Mentana ha lasciato la linea a “Otto e mezzo”.

Alquanto proterva, nel giocare con la polisemia imputando lo sforamento all’«incontinenza» del canuto direttore.

Alquanto provocatoria e precisa nella misurazione del tempo sottrattole, tanto da fare appello a tutte le sue diottrie in una sofferta lettura delle cifre orarie, sì da non abbuonare all’oltraggioso ritardatario nemmeno un minuto.

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Per riuscire in un cronometraggio così accurato, evidentemente, la conduttrice altoatesina ha accolto l’invito che Gianluigi Paragone le rivolse nel lontano novembre 2015 quando, in risposta all’ennesimo «puntuale ritardo» con cui “La Gabbia” aveva ricevuto la linea da “Otto e mezzo”, le propose di «farsi regalare un orologio», «la prossima volta» che sarebbe andata «al Bilderberg».

La regola aurea della televisione è il rispetto dei tempi. In sordina (all’epoca ne scrissero solo “Il Fatto” e “Il Giornale”), Lilli Gruber la violò in danno del collega che la seguiva. Indignata, l’altra sera, ne ha rumorosamente (se ne legge ovunque e nella querelle è intervenuto perfino il “patron” Cairo) denunciato la violazione subita dal collega che la precedeva.

La regola aurea della morale è l’etica della reciprocità: «non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui». Otto e mezzo anni fa, la Gruber violò anche questa. Ma noi, che ne siamo scrupolosi osservanti, non permetteremo che chicchessia osi darle dell’“incontinente”, in nessuno dei molteplici significati di tale polisemico termine con cui recentemente piace scherzare.

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