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Moda e criptovalute, tutti i brand che accettano pagamenti in Bitcoin
Il settore della moda apre ai pagamenti in criptovalute, spinto dal sempre più insistente trend (non del tutto positivo) del nuovo tipo di valuta digitale
Tornando indietro nel tempo, la prima griffe che ha saputo buttarsi in questo mercato volatile e, ai tempi, ancora al quanto ignoto alle masse, fu Hublot nel 2018. Come riporta Pambianco, nella fattispecie si trattò di un’iniziativa temporanea, ma che col senno di poi, anticipò di parecchio quello che oggi inizia a porsi come futura normalità; per celebrare i 10 anni di Bitcoin, il marchio di orologi luxury di Lvmh aveva lanciato uno speciale orologio, rigorosamente in edizione limitata, acquistabile solamente tramite il re delle criptovalute all’equivalente prezzo di 25mila dollari.
Passando a tempi più recenti, dal 3 agosto 2021 anche il gruppo Philipp Plein accetta pagamenti in 15 forme di criptovalute, tra cui Bitcoin ed Ethereum. La valuta digitale è accettata per gli acquisti nei negozi monomarca del gruppo in tutto il mondo e soprattutto sulla piattaforma e-commerce del marchio. “Credo – aveva dichiarato lo stesso Philip Plein – che le criptovalute siano il futuro e io e il mio team ci siamo impegnati a fondo in termini di tempo e risorse, eseguendo tutte le modifiche di sistema necessarie per adottare questo nuovo tipo di valuta. Sono molto contento di poter offrire ai nostri clienti questo ulteriore strumento di pagamento e la flessibilità ad esso associata”.