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Nomine Rai, FdI vuole Mazzi in cda. Sulla presidenza asse segreto col M5s?
In caso di crollo della Lega alle Europee si riaprirebbe la sfida sulla presidenza
Nomine Rai, FdI punta al raddoppio tra ad e cda. Ma dopo le Europee potrebbe tornare in ballo la presidenza
Prosegue la sfida sulle nomine Rai. Ne scrive oggi il Corriere della Sera, secondo cui si arriverà a una soluzione probabilmente solo dopo le elezioni europee dell'8-9 giugno. Uno scenario che spaventerebbe la Lega, "timorosa di uscire ridimensionata dalle urne".
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, di fatto la FdI avrebbe via libera su Giampaolo Rossi, "attuale direttore generale Rai, che Meloni vuole prossimo amministratore delegato. La contropartita richiesta in Rai da Salvini, oltre all’ovvio posto in cda, destinato ad Alessandro Casarin, storico direttore della TgR, sarebbe almeno il mantenimento delle attuali direzioni di genere e una direzione generale per Marcello Ciannamea, oggi al Prime Time".
Secondo lo schema, prosegue il Corriere della Sera, ci sarebbe una seconda poltrona in cda a FdI, per Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, o Guido Paglia, storico dirigente Rai di destra. Ma secondo il Corriere, in caso di crollo alle Europee anche la presidenza del post Marinella Soldi potrebbe scatenare una nuova sfida con il M5s che qualcuno crede possa "correre di nuovo in soccorso della maggioranza" per avere (ipotesi avanzata sempre dal Corriere) la direzione del Tg3.