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Orsini al Festival Giffoni: "L'informazione occidentale è solo propaganda"
Il prezzemolino dei talk-show politici, ospite al Giffoni, ha parlato della crisi internazionale e ha annunciato che non sarà ospite in tv nei prossimi mesi
Orsini al Festival Giffoni: "L'Occidente sostiene i dittatori più sanguinari del mondo"
"Voi pensate che l'Occidente sia dalla parte dei buoni. Noi occidentali sosteniamo i dittatori più violenti e sanguinari del mondo, come ad esempio al-Sisi. La logica documentata degli Usa è meglio un dittatore sanguinario che un capo di Stato favorevole alla Russia". Lo dice Alessandro Orsini alla platea dei giovani del festival di Giffoni. "Quante volte dovrò dire che condanno l'invasione di Putin, l'ho scritto anche nel mio libro", dice.
"Non mi interessa avere ragione, mi piace stimolare il dibattito critico. Condanno l'invasione di Putin. Se subisco una pressione sociale così forte e liberticida di porsi verso di me, non sono messo in grado di raccontare quello che è successo nel 2021. Io passo la vita a condannare Putin, ma non mi permettete di illustrare quello che è successo prima dell'attacco".
Orsini al Festival Giffoni: "Dicono che non sono esperto perché critico Draghi"
“A quelli che dicono che non sono abbastanza esperto di Ucraina e Russia ribatto che ho tutti i titoli e il mio curriculum è segreto per motivi di sicurezza. Leggete solo una minima parte di quello che ho fatto. La polemica sui titoli è perché io sono critico in merito al governo Draghi”, commenta ancora Orsini. "L'inquisizione c'è solo su di me perché sono critico sul governo Draghi e non sui miei colleghi che hanno zero titoli ma non sono critici" aggiunge.
Orsini al Festival Giffoni: "Il vero problema non è l'espansionismo russo ma la Nato"
"Nel libro ho ricostruito le cause profonde della guerra in Ucraina e le relazioni tra i due paesi con un arco temporale molto esteso. Ho creato una periodizzazione e ho distinto due periodi: il periodo nero dal '91 al' 99 e poi il periodo del recupero con la presidenza di Putin. Il secondo periodo, ben più lungo, va dal 2000 al 2022. La mia interpretazione è che il vero problema per comprendere la guerra in Ucraina non riguarda l'espansionismo della Russia, ma bisogna ricordare la vocazione imperialista della Nato e dell'Occidente".