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Prima loda Berlusconi e poi ci ripensa: le capriole di Massimo Giannini
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Non solo il direttore de La Stampa, il leader di sinistra ammirano, glorificano, bramano quello che fa la destra ma non lo possono dire pubblicamente...
Massimo Giannini-Silvio Berlusconi, pure il direttore cade sulle "cravatte di Marinella". Il commento
Strano il comportamento di Massimo Giannini, direttore de La Stampa e già vicedirettore di Repubblica. Ieri, dopo la scomparsa di Berlusconi, si era improvvisamente lanciato in una sorta di panegirico della sua figura umana ma anche –e soprattutto- politica. L’occasione non poteva che essere L’aria che tira di Myrta Merlino, in onda su La7, il luogo in cui i giornalisti si invitano tra di loro.
Giannini inizia così: "Dal punto di vista umano, e mi piace ricordarlo in questo momento, anche se io ero a Repubblica e per vent'anni abbiamo raccontato l'Italia in modi diversi e in modi aspri e conflittuali, anche se con lui ho avuto un rapporto molto difficile, ecco in questi ultimi anni ho avuto occasione di parlargli due volte al telefono e sono andato due volte a trovarlo a palazzo Grazioli. E ne conservo un ricordo straordinario: sotterrata l'ascia di guerra, in senso politico e giornalistico, l'uomo era di una simpatia e di una empatia come forse credo nessun altro nella storia politica e direi anche economica di questo paese".