MediaTech

Pubblicità online, un settore messo a rischio dal blocco dei cookie

Google ha annunciato il blocco dei cookie di terze parti dal 2022, ma il Politecnico mette in guardia sui rischi corsi dal settore del programmatic advertising

Google da pochi giorni ha annunciato il blocco dei cookie di terze parti, creando un terremoto nel settore del programmatic advertising che, annuncia oggi il Politecnico di Milano, sarà il più colpito, dopo essere cresciuto del 6% rispetto all’anno precedente chiudendo il 2020 a 588 milioni.

A dirlo è Giuliano Noci, responsabile scientifico dell’Osservatorio internet media del Politecnico di Milano in occasione di un convegno organizzato dall’università e svoltosi oggi 9 marzo.

I cookie di terze parti permettono di personalizzare e targettizzare la pubblicità online, si usano da decenni ma le crescenti preoccupazioni riguardo alla privacy e all’uso dei dati sensibili condivisi sul web da parte degli utenti ha portato i principali browser a cambiare la propria politica in merito: Safari e Firefox hanno già bloccato il funzionamento di questi cookie, ma il vero big è Google: ecco perché sarà lo stop preannunciato da Chrome, il browser più usato al mondo, a rivoluzionare davvero il settore, anche perché, come già annunciato, non saranno sostituiti da altri sistemi di tracciamento personalizzato.

“L'intera filiera del Programmatic advertising” ha dichiarato Giuliano Noci “si troverà ad affrontare questi profondi cambiamenti, dal momento che proprio i cookie sono alla base del processo di cookie sync necessario per il matching tra le diverse piattaforme al fine di veicolare l'annuncio targettizzato all'utente. Negli anni questo settore ha aumentato la sua rilevanza all'interno dell'industry pubblicitaria proprio grazie alle sue alte potenzialità di targetizzazione, raggiungendo nel 2020 il valore di 588 milioni di euro in Italia, in crescita del 6% rispetto al 2019. L'impatto derivante dall'eliminazione dei cookie di terze parti su questa filiera sarà quindi molto significativo se gli operatori non si attrezzeranno per adottare soluzioni alternative".