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Radio Radicale: dimezzare finanziamenti e ripartirli con Pandora TV

Marco Giannini

Radio Radicale: i finanziamenti siano dimezzati e ripartiti equamente con Pandora TV di Giulietto Chiesa

Tempo fa nel mio pezzo più letto (quello sul Di Battista Che Guevara ecc che ottenne quasi 100 mila lettori tra le tre testate online) proposi al M5s di creare una Radio possibilmente pubblica (magari già esistente) che trasmettesse i lavori in Parlamento ed alternativa a Radio Radicale. Questo tema non era ancora passato alla cronaca ma in breve tempo ciò è avvenuto seppur con contorni diversi: l’abolizione dell’aiuto di Stato a tale emittente.

Un articolo se non sbaglio di Travaglio ha anticipato molte delle mie argomentazioni (devo dire risparmiandomi la fatica) concludendo giustamente con “è il mercato bellezza”: infatti io comprendo che i media mainstream stiano inculcando a tutti che “il Governo chiude Radio Radicale” (=dittatura) ma la verità è un’altra e questa versione fa schifo perché è esemplare di come da anni opera l’emittente (e pure l’emittenza nazionale).

Non è possibile infatti esaltare da decenni le facoltà taumaturgiche del libero mercato (peraltro presunte se intese in senso assolutistico) volendo però esserne esclusi dal rispetto mediante la pretesa dell’aiutone di Stato. Si doti di spot, di pubblicità e campi con le sue forze come fanno tutti. Oppure, fermo restando il dimezzando totale del contributo pubblico, esso venga ripartito con Pandora TV di Giulietto Chiesa a patto che essa divenga pure Radio oltre che TV online.

La Radio pannelliana è piacevole ascoltarla perché disseta chi come me è drogato di politica ed economia visto che ne parla 24 ore su 24 (se metti lì sai cosa trovi) ma su 10 interventi, se va bene, solo uno è dissonante dalle posizioni del pensiero dominante.

Se fosse il riflesso della società il PD e la Bonino avrebbero il 90% del consenso nel paese, invece no… ciò significa che questa radio non rispecchia pluralmente le opinioni nel paese. Non è plurale come dice e ripete, ripete, ripete di essere (Goebbels?).

Ripetere infatti rende subliminalmente una affermazione familiare e quindi il cervello è portato puntualmente a crederla vera.

Ad esempio pari pari a come si comporta tutta la casta stampata (e le tv) non fanno altro che citare il “sovranismo” facendolo seguire (associazioni subliminali) da considerazioni su populismo, dittature, violenze, esclusione sociale, default, guerre ecc motivo per cui uno che conosce abbastanza l’economia per capire che la moneta unica non è sostenibile (e quindi è necessario uscirne non appena avessimo rinnovato le basi della struttura produttiva in senso tecnologico e non appena avessimo accordi bilaterali forti in primis con le potenze emergenti) a lungo in una Europa con strutture produttive incompatibili tra loro ed in feroce competizione a mio avviso, per non essere “pre-giudicato”, deve affermare “non sono un sovranista ma sono contrario a questa moneta forte coi deboli e debole coi forti”.

Perfino se un TG suona una musica anche solo leggermente diversa allora viene additato e definito “sovranista”, non sono tutti gli altri ad essere omologati!!!

Non parliamo poi della disinformazione sul RDCitt, di Quota 100, Maduro ecc ecc.

Mi direte ma Radio Radicale è anche organo di partito!

Vi replico sostenendo che essendone ascoltatore da decenni (chiedetemelo pure se non ci credete, a volte mi sono domandato perfino se non fossi masochista) risulta simile a quelle aziende che comprano l’intera pagina di un quotidiano per la pubblicità facendola percepire come un articolo di cronaca!

Radio Radicale infatti è un network che da anni fonde e confonde le dirette parlamentari con l’essere organo di partito.

Sulle dirette poi sarà un caso (non conosco le tempistiche parlamentari) ma anche lì su 10 interventi va bene se uno è filo governativo.

Sono tutti aspetti che snaturano il concetto di pluralismo con qualcosa di simile a quei seggi solitari “di presenza” che vengono riservati alle minoranze linguistiche in Parlamenti composti da centinaia di eletti. Questa Radio peraltro non è nemmeno liberista ma parteggia, a mio avviso, in modo sfegatato per il neoliberismo dei Giganti (Cit. Crouch) cioè per le lobbies che si sono comprate gli arbitri del libero mercato uccidendolo e questo in barba a milioni di vittime (suicidi, precari, africani, multinazionali e CFA, privatizzazioni, finanza “predatoria” sull’economia e sulle casse degli Stati ecc).

No, non mi unisco al coro populista su questa vicenda, come per i giornali se sei bravo vendi se sei fazioso chiudi eppure propongo una riforma di compromesso…le campane devono essere almeno due per questo tipo di servizio.