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Rai, Draghi vuole cambiare i vertici. Possibile ritorno per Lilli Gruber
Andreatta e Dal Brocco, i candidati favoriti a guidare Viale Mazzini. Dossier sul tavolo del premier, conti in rosso e ascolti bassi
Rai, Draghi vuole cambiare i vertici. Possibile ritorno per Lilli Gruber
Il governo Draghi è impegnato nella difficile lotta alla pandemia. L'emergenza Coronavirus continua in tutta Italia, ma non è l'unico problema che l'esecutivo deve affrontare. C'è da fronteggiare anche la grave crisi economica, che ha messo in sofferenza anche le casse dello Stato. Tra le varie componenti in crisi c'è anche la tv pubblica, la Rai. Il premier - si legge sulla Stampa - avrebbe chiesto e ottenuto un quadro sulla situazione in Rai ottenendo dati allarmanti su due fronti: conti in rosso e ascolti tv bassi. Ci sarebbe stata una riunione preliminare per inquadrare problemi e tempistiche. Fortunatamente per il governo, tutto scadrà entro l’estate: consiglio di amministrazione, amministratore delegato e presidente. Poi, a cascata direttori di rete e di Tg. E sul Tg1, tra i partiti, si combatte già una battaglia di nervi e di veti. Primo problema: i conti. La situazione in Rai è drammatica e l’eterna lottizzazione si è radicalizzata. L’ad Fabrizio Salini a fine aprile consegnerà il bilancio che necessita dell’ok degli azionisti, in primis del Tesoro. Sul tavolo c’è un buco da 50 milioni, a cui si aggiungeranno altri 30-40 milioni di mancati incassi per i canoni speciali (da alberghi e palestre, chiusi col lockdown).
Sul lato degli ascolti le cose non sono andate meglio. Nonostante la platea degli spettatori sia aumentata, per la pandemia che ha costretto gli italiani in casa, lo share è calato di un punto. E Netflix, Amazon e le nuove piattaforme continuano a succhiare ascolti. Andreatta e Dal Brocco, sono i candidati favoriti a guidare Viale Mazzini. Ma la partita è ancora all'inizio. Si valutano oltre ai vertici, i possibili nomi di direttori di rete e direttori dei telegiornali. Probabile - prosegue la Stampa - che le scelte cadano su figure di garanzia, capaci di traghettare l’informazione politica nei delicatissimi mesi che andranno dalle elezioni nelle grandi città alla partita del Quirinale. Tra i nomi più accreditati per la guida del Tg1 ci sono Lilli Gruber e Antonio Di Bella, apprezzato trasversalmente. In caso non dovesse farcela, per lui si potrebbero aprire le porte del Tg3, con Mario Orfeo pronto a prendere il posto di Coletta a Rai1. Sempre che non la spunti Monica Maggioni. Data anche come possibile direttrice del Tg1, ieri ha ricevuto da Salini la nomina a capo struttura del suo stesso programma “Sette storie”, per tanti una premessa per il salto al vertice della rete.