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Rai, ecco come cambia: meno canali e tg. Ma resta il rosso

Il nuovo Piano Industriale della Rai taglia canali e tg

La Rai cambia strategia e dirigenti: taglia il numero di canali e dà una sforbiciata alle edizioni dei tg. Resta una costante: il rosso all'ultima riga di bilancio: nel 2015 si prevede un passivo di 30 milioni. È questo il piano industriale firmato da Antonio Campo Dall'Orto, che sarà sul tavolo del consigli di amministrazione.

Le testate giornalistiche Rai sono ancora figlie della tripartizione di partito. Testate diverse ma troppi giornalisti (1618) che fanno spesso cose molto simili. Il piano Gubitosi, che mirava ad accorpare la gestione delle news, è naufragato. Ma Dall'Orto prova la mediazione: saranno tagliate le edizioni. Oggi sono 27 (15 principali e 12 brevi). Un record. L'entità del taglio sarà deciso entro un paio di mesi dal direttore editoriale Carlo Verdelli. Non ci saranno licenziamenti o prepensionamenti. Si punta a valorizzare RaiNews 24, il canale che Verdelli ha scosso come una pentolaccia sin dal suo primo intervento pubblico.

Si ridurranno le ore di infotainment. Saranno quindi tagliati quegli ibridi tra informazione e intrattenimento che, a quanto pare, non piacciono all'amministratore delegato.

Tagli in vista anche per i canali. Oggi sono 17 e molti dei quali hanno ascolti da zero virgola. Sarà sacrificata, dopo le olimpiadi, il secondo canale di sport (che già oggi ha parte della programmazione in simultanea con il fratello maggiore) e Rai Scuola, che dovrebbe traslocare sul web.

Proprio internet è, a oggi, uno dei campi lasciati sguarniti dalla Rai. Dovrebbe quindi crescere l'offerta online, anche con il lancio di una piattaforma sul modello di Netflix, ma (per ora) gratuita. Il rosso, come detto, resta. E nonostante il recupero atteso dall'evasione del canone in bolletta, Dall'Orto non rinuncerà a tagli e razionalizzazione della spesa.