MediaTech
Rai, ecco perché Piero Marrazzo è stato sospeso dall'incarico a Gerusalemme
La sospensione dell'ex Governatore della Regione Lazio sarebbe un atto dovuto da parte di Viale Mazzini. Ma la Lega chiede spiegazioni
La Rai ha sospeso Piero Marrazzo dall'Ufficio di Corrispondenza in Israele per presunte irregolarità. Questa la laconica versione data dalla stampa all'uscita della notizia.
Le irregolarità contabili e di gestione che hanno condotto alla decisione di Viale Mazzini, tuttavia, non sarebbero imputabili all'ex Presidente della Regione Lazio, bensì al senior producer della sede di Gerusalemme, che - secondo un comunicato di Viale Mazzini - avrebbe responsabilità dirette relative a una impropria gestione amministrativa.
Per quale motivo, dunque, se non risulta responsabile direttamente, Marrazzo è stato sospeso dal suo incarico? La Rai illustra che, essendo egli caposede fin dal 2015, le sue mansioni sono state momentaneamente interrotte in attesa degli esiti del procedimento disciplinare in corso, assegnando l'incarico a Raffaele Genah.
Nello specifico, Piero Marrazzo è chiamato a definire il perché dell'omesso controllo da parte sua riguardo all'operato del produttore esecutivo rimosso, specie alla luce di una segnalazione anonima che, citando una somma di quindicimila euro misteriosamente scomparsa, ha dato il via all'indagine da parte dell'organismo di controllo interno alla sede di cui sopra. Tale indagine, guidata da Delia Gandini che risponde direttamente al Presidente Marcello Foa, ha per l'appunto portato alla scoperta delle suddette irregolarità, che Marrazzo avrebbe rilevato "in misura minore" rispetto alla segnalazione ricevuta dalla Rai.
Il giornalista ha già annunciato che, a breve, renderà nota la sua versione dei fatti, e nel frattempo le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La Lega, infatti, attraverso i deputati Tiramani, Bergesio, Capitanio, Coin, Fusco, Iezzi, Pergreffi, ha chiesto ufficialmente "maggiori informazioni sull'indagine interna condotta dalla stessa Società e le relative risultanze, e piu' in generale sul futuro della sede di corrispondenza di Gerusalemme".
Una richiesta la cui tempestività pare legata più che altro al nome coinvolto nella vicenda, ovvero quello di Piero Marrazzo, la cui sospensione è di fatto un atto dovuto da parte di Viale Mazzini. Le vicende personali che, qualche anno fa, avevano portato alle sue dimissioni da Presidente della Regione Lazio, erano state infatti un potente grimaldello attraverso il quale il Centrodestra era poi riuscito a conquistare la Pisana, e il giornalista rappresenta a tutt'oggi un bersaglio piuttosto facile per le strumentalizzazioni politiche.
Si resta, nel frattempo, in attesa delle spiegazioni del diretto interessato (che, prima dei fatti, aveva già manifestato il desiderio di lasciare la carica a Gerusalemme) e ovviamente degli sviluppi relativi all'indagine.