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Rai, giallo-rosso di sera, repulisti si spera: ecco i nuovi direttori di Rete

Marco Zonetti

In esclusiva per Affari, i "rumor" sulle nuove nomine dei vertici dovute al capovolgimento degli equilibri politici a Viale Mazzini

Con la difficile gestazione del governo Pd-m5s ormai giunta quasi al termine, addirittura con la pubblicazione della lista dei ministri, la mole della chimera bicefala giallo-rossa si profila ormai all'orizzonte con le nere sue ali pronte ad avvolgere il Paese e ovviamente la Rai, proteggendo gli "amici" e spazzando via con un colpo spietato i "nemici".

Mentre ieri mattina a Viale Mazzini si svolgeva la conferenza stampa de La Vita in Diretta, con un Alberto Matano in una botte di ferro ancor più resistente grazie alla sua vicinanza con il futuro Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora, e una Lorella Cuccarini più nel mirino che mai per le sue dichiarazioni filosovraniste (orgogliosamente ribadite di fronte ai giornalisti, e questo fa onore alla sua coerenza), ecco che tra i presenti, uffici stampa, dipendenti Rai, responsabili della comunicazione e così via, si raccoglievano gli umori e le voci di corridoio (X sarà confermato perché è amico di Y, Z tornerà con scherani e sgherri al seguito nello stanzino da cui non avrebbe mai dovuto uscire, e così via), mai tanto insistenti però come quelle che invece si rincorrono nei piani alti di Viale Mazzini e che riguardano le ghiotte poltrone di direttori di Rete e dei Tg. 

Una premessa è doverosa: a differenza del Presidente Marcello Foa, che dovrebbe lasciare a breve l'incarico a fronte di un prestigioso paracadute in qualche partecipata Rai, l'Ad Fabrizio Salini può invece dormire sonni tranquillissimi, in quanto brillante (e strategica) espressione delle due anime (dem e grillina) del prossimo Governo, e spetterà a lui in ultima analisi la decisione di "vita" o di "morte" dei direttori di rete e di testata. 

Per quanto riguarda Rai1, sempre che le potenti braccia amiche di Vincenzo Spadafora, prossimo Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, e del dem Salvatore Margiotta non la schermino dai "pieni poteri" del bastone del comando del Faraone Salini, la direttrice Teresa De Santis dovrebbe lasciare il posto ad Antonio Di Bella.

Relativamente a Rai2, si sa che Carlo Freccero lascerà la direzione in autunno inoltrato. Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, dovrebbe restare al suo posto grazie a un'antica amicizia e stima con il premier Giuseppe Conte che risale ai tempi in cui erano compagni di università e che è continuata negli anni con una frequentazione cordiale. E' anche antica tradizione Rai che un tg, di solito proprio il Tg2, faccia riferimento all'area dell'opposizione. Come fu per Mimun ai tempi di Prodi. Sangiuliano quindi dovrebbe dormire tra due guanciali.

Anche il direttore di Rai3 Stefano Coletta, visti anche i successi autunno-invernali-primaverili della Rete, parrebbe saldo sulla sua poltrona, mentre Giuseppina Paterniti dovrebbe lasciare il TG3 a vantaggio di Andrea Montanari per andare a RaiNews.

Questione peculiare quella del TGR, oggi diretto e condiretto rispettivamente da Alessandro Casarin e Roberto Pacchetti, entrambi di Varese e soprattutto entrambi in quota Carroccio. Difficile, se non impossibile, che entrambi riescano a conservare la poltrona.

In ogni caso, confermati o meno che saranno questi "rumor", noi di affari seguiremo passo passo per voi l'Armageddon che si prospetta fin dall'insediamento del governo giallo-rosso, che - se fino a pochi giorni fa - sembrava la shakespeariana "sostanza di cui sono fatti i sogni" adesso per molti dirigenti Rai sta per trasformarsi in un incubo senechiano.