MediaTech

Rai Isoradio, "L'autostoppista" di Righetti si aggiudica il Microfono d'oro

di Redazione Mediatech

La cerimonia del riconoscimento, giunto alla 13ª edizione, si è svolta nella spettacolare sala della Protomoteca in Campidoglio

Ironia graffiante sui temi di stretta attualità, radio dediche musicali e cinematografiche che gli "autostoppisti" possono dedicare ad amici o nemici, imprenditori, scrittori, giornalisti, influencer, personaggi del mondo dello spettacolo e della politica per raccontare i cambiamenti dell'Italia e dei suoi abitanti.

"Come ha affermato l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio che da direttore radiofonia ha rivoluzionato il mezzo pubblico a livello tecnologico - spiega Igor Righetti che è stato per tanti anni docente di Linguaggi radiotelevisivi e Format crossmediali alle università Sapienza, Luiss e Tor Vergata di Roma -, innovare e sperimentare sono parte della mission del servizio pubblico ed è proprio per questo motivo che 'L'autostoppista', così come realizzai con 'Il ComuniCattivo' e con il primo radio reality "In radio veritas – La parola alla parola" su Rai Radio 1 e su Rai2, è una fucina di innovazione e creatività nei linguaggi, nella contaminazione tra generi diversi, nell'elaborazione di percorsi narrativi originali e nelle modalità di conduzione con grande attenzione verso tutte le piattaforme come i social e il podcast, caratteristiche che hanno portato anche tanti giovani e giovanissimi a seguire il programma”, spiega.

LEGGI ANCHE: Rete4, Augusto Minzolini trombato da Il Giornale va a "Stasera Italia Weekend"

“Condivido questo premio con Angela Mariella”, continua Righetti, che ha subito creduto in questo progetto lasciandomi grande libertà, che non è affatto scontata.  Come non è affatto scontato che un dirigente di una rete, soprattutto in questa era caratterizzata da una preoccupante stipsi creativa, accetti un format come 'L'autostoppista' con un bassotto a bordo come co-conducente. Non si può più parlare di target bensì di stili di vita perché un sessantenne di oggi non ha nulla in comune con un suo coetaneo di vent'anni fa. Dedico quindi questo riconoscimento a mio cugino Alberto Sordi che mi incitò a sperimentare la radio e mi regalò consigli preziosi sul linguaggio radiofonico. Del resto chi meglio di Alberto conosceva la potenza espressiva della voce? La voce fu uno dei segreti del suo successo".