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Rai, Rivoluzione d'Ottobre: Mister "Ascolti e Qualità" Coletta guiderà Rai1?
Forte del successo di Rai3, apprezzato da dem, grillini e non inviso ai renziani, Stefano Coletta è ora fra i papabili per la poltrona più ambita
Fummo i primi (come al solito), qualche mese fa, a sottolineare qui il successo di Rai3 e del suo Direttore Stefano Coletta, schivo, riservato, mite ma capace, risoluto ed efficace nella sua visione della Rete e delle sfide culturali del Servizio Pubblico Televisivo in una società proteiforme e in un mondo in costante cambiamento.
Oggi Coletta, ben visto dal Pd zingarettiano, molto apprezzato dal Ministro Vincenzo Spadafora responsabile Rai per il M5s, e non inviso ai renziani, potrebbe essere il nome più papabile per sostituire Teresa De Santis sulla poltrona di Rai1.
Le lotte politiche intestine alla Triplice (Strana) Alleanza formata da dem, grillini e Italia Viva, la nuova formazione di Matteo Renzi, complicano quello che fino a pochi giorni fa era visto come probabile ritorno di Mario Orfeo alle redini della Prima Rete, e sospingono il nome di Antonio Di Bella verso la Presidenza. La Rivoluzione d'Ottobre che sta bussando alle porte di Viale Mazzini ha invece dato l'abbrivio al nome di Coletta, sinonimo di ottimi ascolti e di programmi di qualità, due requisiti fondamentali per rilanciare una Rai1 alla canna del gas con performance Auditel e contenuti da Urlo (... di Munch).
Laddove, come nel Macbeth shakespeariano, l'Ammiraglia Rai è divenuta covo di intrighi, complotti, pugnalate alle spalle e delazioni sotto la plumbea e soffocante atmosfera tipica di "Fine Impero", ecco che Coletta potrebbe rappresentare l'homo novus, quell'integerrimo "Malcom" pronto a prendere le redini di un regno disastrato e, forte della sua indole positiva e propositiva, avulso da macchinazioni di sorta ed estraneo a ripicche, veleni e invidie, oltre che assai gradito all'Ad Fabrizio Salini (che non per niente si battè con successo per la sua riconferma) e a Palazzo Chigi (che non guasta), fra i migliori professionisti in grado di risollevare le sorti della Prima Rete del Servizio Pubblico. Il tutto, nella consapevolezza che, quando Rai1 crolla, anche la Rai tutta finisce per precipitare in caduta libera in un pozzo senza fondo. Il tutto, inoltre, nella consapevolezza che Rai1 non è Rai3 e che, nel caso, occorrerebbe un "adeguamento" da parte di Coletta ai canoni "tradizionalisti" della Prima Rete. Il tutto, nella consapevolezza che, storicamente, i direttori di Rai3 passati sull'Ammiraglia fanno fiasco, come per esempio Giovanni Tantillo poi sostituito dall'uomo-macchina Agostino Saccà e Andrea Vianello che passò a Rai1 come Vicedirettore fra grandi aspettative (pronto a soffiare il posto ad Andrea Fiabiano) e che finì per cozzare contro il flop storico delle sorelle Parodi a Domenica In. Insomma, per Coletta, non sarebbe una passeggiata guidare l'Ammiraglia, specie essendo obbligato ad accettare la scommessa dell'Intrattenimento, che finora non ha frequentato.
Ma se, davvero, avessimo ragione e il buon Stefano accettasse di salire sulla barca di Rai1 cercando di salvarla dal naufragio, di evitarle la collisione con le nere scogliere del fallimento inesorabile e di riportarla a navigare sotto un vento favorevole verso assolati orizzonti, chi lo sostituirebbe sulla poltrona di Rai3? Il nome ci sarebbe già, ed è quello di Silvia Calandrelli, attualmente stimata Direttrice di RaiCultura.
Ottobre è vicino, e con ogni probabilità anche la Rivoluzione attesa da molti, moltissimi, in Rai, e noi come sempre vi terremo - tempestivamente - aggiornati.