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Rai1, l'Ad Salini irritato dal caso Vespa: giro di vite sulla cronaca nera
Il vertice Rai si scaglia contro lo spazio eccessivo dedicato ai fatti di sangue su Rai1. Preludio alla caduta di qualche testa?
Rai1 nella bufera dopo quello che ormai viene definito il "caso Vespa", suscitato dall'intervista del conduttore di Porta a Porta a Lucia Panigalli, un colloquio televisivo finito nell'occhio del ciclone per i toni utilizzati dal padrone di casa nei confronti della donna vittima di violenza.
Senza tornare nei meriti della questione di cui si è discettato ampiamente, nel dibattito è intervenuto l'Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini condividendo "la forte contrarieta' suscitata dai toni dell'intervista realizzata da Bruno Vespa alla signora Lucia Panigalli" e assicurando che "saranno svolti tutti gli approfondimenti necessari per fare chiarezza sulla vicenda". Salini ha inoltre sottolineato che "la Rai e tutte le sue strutture - a cominciare da Porta a Porta - devono aderire alla linea editoriale dell'azienda che condanna fermamente la violenza - di qualsiasi natura, in ogni forma e modo - e che considera la difesa e la tutela dei diritti delle donne un principio imprescindibile e indiscutibile della Rai, su cui non sono mai tollerabili equivoci".
Il consigliere di amministrazione Rai Riccardo Laganà plaude sulla sua pagina ufficiale Facebook (clicca qui per leggere) alla presa di posizione di Fabrizio Salini: "Bene ha fatto l'Ad a condannare l'episodio, bene ha fatto a chiedere di approfondire i fatti. Confido che la questione venga demandata anche alla Commissione del Codice Etico Rai. Auspico un deciso intervento per evitare che certi spiacevoli episodi possano ripetersi. Le scuse non bastano, occorre cambiare".
E ancora: "Certe trasmissioni, certi autori, certi conduttori non è obbligatorio tenerli in palinsesto a vita. E' ora di un cambio culturale e di linguaggio in RAI ce lo chiedono un pubblico disperato e il contratto di servizio, non si può ridurre tutto ad un teatrino al servizio dello share o della pubblicità. E' tempo di trattare con estrema cura e deontologia professionale i temi della violenza sulle donne, della diversità, dell'immigrazione, promuovere la coesione sociale e i rispetto per animali e ambiente".
Ma c'è di più: lo stesso Salini sarebbe fortemente irritato per lo spazio eccessivo assegnato alla cronaca nera da parte di Rai1, nei programmi della quale spesso i fatti sarebbero trattati senza le dovute cautele. Non si allude dunque soltanto a Porta a Porta, dove la cronaca nera è, di fatto, marginale rispetto alle tante ore di trasmissione dedicate alla politica, bensì a Storie Italiane presentato da Eleonora Daniele nella fascia mattutina e soprattutto alla Vita in Diretta, programma condotto da Lorella Cuccarini e Alberto Matano che, nel pomeriggio di Rai1, dedica ampio spazio ai fatti di sangue e agli eventi criminosi per rincorrere spasmodicamente il suo diretto concorrente, ovvero il Pomeriggio Cinque di Barbara D'Urso su Canale 5.
In tal senso, è chiara l'analisi del Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi: "La Rai non ha motivo di partecipare alla gara del trash per accaparrarsi risorse pubblicitarie. Dispone infatti di un canone grazie al quale acquisisce fin troppi finanziamenti. Ed è ora che, dopo la riflessione sul codice etico relativo ai social, affronti il tema del rispetto del contratto di servizio. Impossibile e ridicolo che il ruolo del servizio pubblico, oggi, venga assolto da La7. Basti pensare al film sulla vita del criminale Buscetta - Our Godfather - corredato da un dibattito di Enrico Mentana con i magistrati".
Frattanto, la dura presa di posizione dell'Ad Salini nei confronti della Prima Rete del Servizio Pubblico parrebbe inserirsi nell'alone del "cambio di passo" giallo-rosso che aleggia sull'Ammiraglia Rai. Il tutto prelude forse alla caduta di qualche testa più o meno importante? Lo vedremo nei prossimi giorni.