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Rai1: il mistero della folgorante carriera di Simona Arrigoni, il Pd insorge

Marco Zonetti

L'ex volto di 7 Gold in quota Lega probabile conduttrice di una striscia su Rai1. Ma l'ad Salini non parlava di valorizzare le risorse interne?

L'amministratore delegato Fabrizio Salini ne aveva fatto un vanto della sua opera di riforma della Rai: "valorizzare le risorse interne", tuonava a ogni piè sospinto nelle interviste e nelle conferenze stampa.

Encomiabile proposito, non c'è che dire, che tuttavia pare essersi sgretolato di fronte alla realtà dei fatti. Lo dimostra il caso di Simona Arrigoni, nota giornalista del network privato 7 Gold, approdata magicamente alla Vita in Diretta (co-condotta da Beppe Convertini, altra risorsa non interna in quota Vincenzo Spadafora) e ora papabile padrona di casa di un nuovo programma Rai.

Girano infatti voci che per la Arrigoni sia stata pensata la conduzione della striscia quotidiana feriale  immediatamente successiva a UnoMattina, e qualcuno potrebbe eccepire che se un professionista è capace non c'è nulla di male. Che la Arrigoni sia in quota Lega lo sanno anche i sassi (è stata per giunta testimone di nozze del deputato leghista Liuni) e di fronte alla dea lottizzazione sono tutti peccatori (anche i duri e puri 5 stelle che hanno riempito la Rai di loro sodali). 

Ribadiamo: così va il mondo (e la Rai da sempre) ed è inutile indignarsi. Ma la questione Arrigoni è un'altra. Pochi sanno infatti che, alla Rai, gli esterni non possono diventare automaticamente conduttori di programmi (o anche solo autori) al loro cosiddetto "Primo Utilizzo", e perché ciò accada è necessaria la firma dell'Amministratore Delegato.

Se dunque la Arrigoni dovesse davvero condurre una striscia di anche solo due minuti (come già fa ora alla Vita in Direttadovrebbe necessariamente avere l'avallo di Fabrizio Salini. Ma non era lui a sottolineare l'importanza della valorizzazione delle risorse interne? E soprattutto, perché fare questo favore al Carroccio? Possibile che in Rai non vi siano altre giornaliste o giornalisti ai quali affidare uno spazio ne La Vita in Diretta (e, a maggior ragione, una striscia quotidiana)?

Le peculiari fortune professionali di Simona Arrigoni a Viale Mazzini hanno - com'è ovvio - attirato gli strali di Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Vigilanza Rai, che, nella sua ennesima invettiva contro l'amministrazione Salini-Foa ha  sentenziato: "Lo spazio condotto da Simona Arrigoni su La Vita in diretta non soltanto umilia i tanti giornalisti parlamentari Rai, cui è stata preferita una cronista assunta esternamente senza alcuna esperienza parlamentare per raccontare la crisi di governo su Rai1, ma propone un'informazione da Istituto Luce. Basta vedere i toni riservati a Salvini il giorno di Ferragosto".

Coloritissime crociate di Michele Anzaldi a parte, resta la domanda: perché Fabrizio Salini ha abdicato al suo principio della valorizzazione delle risorse interne per avallare l'ascesa di Simona Arrigoni? A tal principio, a essere precisi, aveva già derogato qualche mese fa con la scelta di Roberto Poletti per la conduzione di UnoMattina Estate, (e in misura minore con Pierluigi Diaco e il già citato Convertini, che tuttavia non erano al loro "primo utilizzo" in Rai), ma - anche per quel precedente - nel caso di Simona Arrigoni la deroga appare del tutto più eclatante. E cosa ne pensa il Presidente Marcello Foa di tutto questo? Mistero.