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Repubblica, il web si scatena: "Con Calabresi -35% di copie"

Mario Calabresi : "Dopo tre anni finisce la mia direzione di Repubblica. Lo hanno deciso gli editori". Boom di reazioni sui social

Dopo il tweet di Mario Calabresi in cui annuncia il suo addio a Repubblica, la rete si scatena tra ironia e polemica e l'argomento diventa subito trend topic su Twitter. 

Paolo Becchi (@pbecchi): "Diciamo che Lei è stato licenziato. E ricordiamo anche che quando Lei è stato nominato direttore Repubblica vendeva 289 mila copie e oggi ne vende circa 187 mila. -35% in tre anni. Complimenti! C’è proprio da essere orgogliosi twitter.com/mariocalabresi…"

Antonio M. Rinaldi (@Rinaldi_euro): "Ringrazio pubblicamente il direttore #Calabresi de La Repubblica perché ha contribuito in modo preziosissimo e determinante a spianare la strada al successo elettorale delle due forze politiche che compongono il governo e a rafforzarne il gradimento fra gli italiani". 

MC79 (@Virus1979C) "#Calabresi:"Ho l'orgoglio di lasciare un giornale che ha ritrovato un'identità. La discesa delle copie si è dimezzata". ( vi immaginate un allenatore che viene licenziato e salutando dice: sono stato un grande, prima perdevamo tutte le partite 6 a 0. con me solo 3 a 0)"

Antonio Tavolieri (@AntoTavolieri): "@Rinaldi_euro Noooo #calabresi doveva restare al suo posto! Il GOVERNO deve ora intitolargli una VIA,in segno di gratitudine. VIA CALABRESI:suona bene!"

Matteo Brandi (@mat_brandi): "Dopo tre anni, Mario #Calabresi lascia la guida de La Repubblica. Lascia un giornale in crisi di vendite, antitesi del buon giornalismo. Una risma di fogli intrisi della peggiore propaganda mondialista, del più ardente rancore anti-italiano e del più cieco fanatismo europeista".

Sofia Ventura (@Sofiajeanne): "Un ceto politico e intellettuale che non riesce ad uscire dal livello della scuola materna e si esprime con pernacchie e gne gne gne. Difficile pensare di poter cadere più in basso".

Vittorio Feltri @vfeltri In risposta a @mariocalabresi: "Quando un direttore viene  licenziato la colpa non è mai sua bensì dell’editore che ha sbagliato ad assumerlo oppure ha sbagliato a cacciarlo. Ora Calabresi è orfano due volte".