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Sanremo 2020, perché Eden di Rancore è la canzone più bella del Festival

Marco Zonetti

Il brano del rapper romano ha un testo ricco di significati e richiami culturali, ed è sempre più apprezzato, ascoltato, scaricato e visualizzato

Trascorsa una settimana dalla Finale del Festival di Sanremo 2020 che ha visto incoronare vincitore Diodato con Fai rumore, e ascoltate più volte in radio e sulle piattaforme digitali le canzoni più gettonate della kermesse, ci sentiamo di dire che Eden, il brano portato sul palco dell'Ariston dal rapper Rancore (al secolo Tarek Iurcich, Roma, 1989), è il migliore di tutti, o perlomeno il più profondo, multisfaccettato e gravido di significati non immediatamente percepibili. 

Eden ha come protagonista principale la "mela", quella che ha indotto al peccato Adamo ed Eva, quella caduta in testa a Isaac Newton, quella di Guglielmo Tell, quella avvelenata della favola di Biancaneve ma anche quella al cianuro che uccise Alan Turing, quella dei quadri di Magritte, quella fregiata dalla scritta "alla più bella" che Paride diede a Venere scatenando l'ira di Giunone, nonché la mela simbolo del marchio Apple e della "Grande Mela" ovvero New York devastata dall'attentato dell'11 settembre che distrusse le Torri Gemelle, scatenando poi le guerre americane contro il terrorismo in giro per il mondo dall'Iraq alla Siria, e ancora e ancora, di significato in significato, di allusione in allusione, di richiamo culturale in richiamo culturale.

Il tutto riassumibile nel tema della "scelta", della decisione fatidica che, come accadde ad Adamo ed Eva, può finire per cambiare il mondo, spesso con effetti sconvolgenti (come, biblicamente parlando, la perdita del Paradiso terrestre). In ultima analisi, un trattato in chiave rap sul libero arbitrio. 

Argomenti del tutto distonici rispetto ai "sole, cuore, amore" tipici di Sanremo, parole - scritte in collaborazione con Dario Faini alias Dardust - che come l'anno scorso, quando era autore della canzone Argentovivo di Daniele Silvestri, hanno fatto conquistare al giovane Tarek il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, e che nella classifica finale lo hanno fatto approdare a un lusinghiero decimo posto che ha consacrato Rancore, lui, un tanto bistrattato "rapper", nella top ten degli artisti più apprezzati sul palco dell'Ariston. Eden, per giunta, con la sua melodia accattivante e il suo ricorrente "Ta Ta Ta" divenuto autentico "tormentone", è ascoltatissima, scaricatissima e il suo video originale ha già superato il milione di visualizzazioni su YouTube, con migliaia di commenti entusiastici. Ma questo, siamo sicuri, è solo l'inizio di un folgorante futuro.