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La crisi manda in agitazione la redazione del Giornale e del Secolo XIX

Il periodo di crisi internazionale, iniziato con la pandemia, ha portato a drastici tagli all'interno delle redazioni, portando molto malcontento

Il comitato di redazione ha ricordato che i giornalisti del quotidiano lavorano da “tre anni che, dallo scoppio della pandemia, alle tre crisi di governo e il Quirinale, fino alla guerra in Ucraina, hanno richiesto un impegno straordinario, fornito esclusivamente per senso di responsabilità e appartenenza”. E dunque “ricordano anche all’editore che, a fronte della totale collaborazione e accettazione delle richieste che ci sono state fatte o imposte (come l’inspiegabile scelta di trasferirci in locali insufficienti e del tutto inadatti alla fattura di un quotidiano), non abbiamo ancora avuto nessuna risposta a quelle che invece erano le nostre richieste e proposte”.

Ecco le proposte-istanze che, spiegano i giornalisti, “è bene dirlo, non sono mai state di tipo economico, bensì redazionali, editoriali e digitali (a partire dalla clamorosa separazione tra carta e on line), nell’ interesse dell’editore stesso. Tutte proposte che per l’azienda erano a costo zero, ma che sono state regolarmente rinviate o inevase e per le quali la redazione non è più disposta ad attendere oltre”.