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Start up, DoctorApp si evolve e lancia nuovi aggiornamenti

Il nuovo DoctorApp, non più per soli medici di famiglia, ma pensato anche per specialisti, pediatri, infermieri e pazienti

DoctorApp si evolve, lancia nuovi aggiornamenti e incassa 400mila euro dal fondo Zungri Capital

Da una parte una piattaforma desktop e un’app dedicate a tutti i professionisti in ambito sanitario, dal medico di famiglia allo specialista passando per il pediatra e l’infermiere. Dall’altra un’applicazione pensata per i pazienti, semplice da usare grazie all’interfaccia intuitiva e all’assistenza dedicata. Questo è il nuovo DoctorApp a un anno dalla campagna su CrowdFundMe, che si era chiusa con una raccolta di 350mila euro in soli 30 giorni.

Soddisfatto del trend di crescita, il Fondo Zungri Capital, che aveva già contribuito alla campagna di equity crowdfunding dello scorso anno, ha scelto di rinnovare il proprio impegno con la startup, investendo ulteriori 400mila euro.

DoctorApp, l’investimento e le novità

«Siamo molto onorati di questo grande attestato di stima». Ha dichiarato Alessandro Giraudo, CEO e Founder di DoctorApp. «La nostra azienda sta crescendo, ma non solo in termini di fatturato e base utenti. DoctorApp si sta evolvendo. Il nostro obiettivo è quello di riscrivere le logiche del rapporto tra medico e paziente, migliorando la vita di entrambi».

Nell’ultimo periodo il team della startup ha, infatti, lavorato al rilascio della nuova app che spalanca le porte a un nuovo ecosistema digitale puntando a soddisfare le esigenze di tutti i professionisti in ambito medico (non solo i medici di famiglia), per garantire un’esperienza d’uso ancora più orientata sui bisogni degli utenti.

«Seguiamo DoctorApp, da quando è nata e abbiamo apprezzato la grande evoluzione e crescita che il team è stato in grado di realizzare. Per questo abbiamo deciso di investire ancora su questo progetto che reputiamo vincente e in grado di portare una ventata di novità in un settore ancora troppo poco digitalizzato». Ha commentato Salvatore Zungri, presidente di Zungri Capital.

DoctorApp, liste, comunicazioni e pagamenti

Le novità di DoctorApp sono numerose. Lato medico troviamo, ad esempio, l’assistenza clienti dedicata e il sistema di prenotazione Genius Core, adatto a qualunque tipologia di visita e molto flessibile. Poi ci sono l’impostazione dei promemoria e la chat interna, un canale di comunicazione unico dove far convergere i contatti di tutti i pazienti. Questi strumenti in particolare possono abbattere significativamente il fenomeno delle cancellazioni tardive, riducendo il numero pazienti che non si presentano.

Per l’utente finale, DoctorApp diventa un alleato per curare la propria salute e quella della famiglia da un unico strumento. A breve sarà possibile non solo prenotare qualunque tipo di prestazione per se stessi o un familiare, ma anche pagare la visita in-app, in pochi clic. Nel tempo, l’app diventerà sempre più ricca e aggiornata, offrendo agli utenti novità interessanti per prendersi cura del proprio benessere a 360°.

DoctorApp e un mercato in forte espansione

Nel 2021, a livello globale, il settore e-health ha raggiunto quota 175,6 miliardi di dollari, e quest’anno dovrebbe superare i 216 miliardi di dollari (+23%), per poi toccare ben 1,5 trilioni di dollari nel 2030 (Insight report Klecha&Co). In particolare (dati Allied Market Research) il sotto-segmento che dovrebbe registrare una crescita più elevata è proprio quello delle cosiddette Medical App di cui DoctorApp fa parte.

«Le app e i sistemi per la gestione degli studi medici e delle prenotazioni esistono già da alcuni anni, ma la pandemia ha reso evidente quanto possono essere preziose, semplificando la vita di medici e pazienti e contribuendo alla loro sicurezza. – ha sottolineato Giraudo – secondo un recente studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, dopo la pandemia da Covid-19, il 70% dei medici specialisti, il 54% dei medici di medicina generale e il 30% dei pazienti utilizzano uno strumento digitale come DoctorApp, contro (rispettivamente) il 12%, il 30% e l’11% del periodo pre-pandemico. Il settore è pronto alla rivoluzione digitale e noi siamo qui per offrire il sistema adatto a vivere la transizione nel modo migliore possibile, sia per i medici sia per i pazienti».