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Stefano Feltri, dal potere al tempo libero. Il declino del direttore defenestrato da De Benedetti

Di Giuseppe Vatinno

La "nuova vita" dell'ex direttore del Domani brutalmente mandato via dal "suo" giornale dall'Ingegnere

E poi si accorge che è tutto svanito. Nessuno se lo fila più. Il portiere non lo guarda neppure e la pesante porta d’ingresso ora se la deve aprire da solo. E il cioccolatino all’anguria? “So’ finiti!” gli risponde un rude vocione da una stanza attigua.

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E così nell’articolo ci sciorina malinconiche riflessioni sul fatto che, in definitiva, il tempo che ha recuperato non avendo più una cippa da fare è una cosa positiva, buona per lo spirito. Fuori dalle tensioni lavorative ora può contemplare le bellezze della natura, le farfalle, qualche raro scoiattolo, e i moltissimi ratti che allietano i bei parchi romani. Che bello pensare al tanto tempo che ora ha di fronte. Lo può ghermire, lo può fare suo. 

Conquista una panchina e la difende da un barbone invidioso. Quello molla la presa e lui si siede sfogliando quello che fu una volta il suo giornale. Il tempo è un valore, scrive su Style. I giovani disoccupati infatti lo hanno sempre saputo. Ora lo è anche lui. Un gocciolone si fa strada sulla gota non più allietata dal bergamotto, mentre guarda il cellulare che non squilla…