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Stupro Palermo, Gruber: "Colpa dei porno". E accusa la categoria "gang bang"
La conduttrice di La7 punta il dito contro i porno accusandoli di rendere i ragazzi violenti. E, con insospettata sapienza, accusa una categoria in particolare
Sempre questa fonte sapienziale ci chiarisce – per i più curiosi - anche l’etimologia: “La parola gang bang è un neologismo segnalato nei dizionari al partire dal 1953, prima di questa data veniva utilizzato il termine gang-shag che è segnalato dal 1927 e significa letteralmente "banda/cricca del sesso". Il termine gang bang è un neologismo che significa letteralmente ‘banda/cricca dello sbattere’”. Per la Gruber il porno sdogana in maniera subdola la violenza e l’oggettivizzazione del corpo femminile (ma quello maschile, nel caso, no?).
Una posizione da beghina dei primi del Novecento, da antiproibizionista d’antan che vede nel vietare la rappresentazione immaginifica, cioè artistica e cinematografica, la soluzione a tutti i mali del mondo. Si è visto infatti cosa è successo in America ai tempi del proibizionismo sull’alcol e cosa accade ancora nei tempi moderni sulla droga. Se si dovesse seguire il pensiero della Gruber, allora dovremmo vietare ogni film che parla del lato oscuro dell’umanità a cominciare dai film di guerra o ai gialli ai polizieschi. Ma non solo. Per la rossa altoatesina la Tv e il cinema dovrebbero mostrare solo cartoni animati di Heidi. Con immagini di monti innevati e valli alpine.