The New Day, il giornale senza sito chiude dopo due mesi
The New Day, il giornale che aveva rinunciato al sito web per puntare tutto su social e carta è già morto
The New Day, il giornale che aveva rinunciato al sito web per puntare tutto su social e carta è già morto. Ha retto in edicola solo due mesi e oggi, 6 aprile, ha stampato la sua ultima copia. L'idea era sembrata, sin da subito, anacronistica. Eppure di mezzo c'era un editore di successo come Trinity Mirror, padrone del Daily Mirror.
The New Day aveva sottolineato di essere "il primo quotidiano a diffusione nazionale nato negli ultimi 30 anni". E forse un motivo c'era. Motivo ignorato, sottovalutando non tanto la forza di internet quanto la disaffezione verso la carta. Non c'era un sito web, è vero. Ma The New Day ha puntato molto sui social, raggiungendo in due mesi 48.800 like su Facebook e 13100 follower su Twitter. E anche nello stile ha rincorso il web. L'ibrido non funziona, anche perché il mezzo è il messaggio. Alison Phillips, però, si era detta convinta che “le persone non acquistano giornali non perché non ne sono più attratte, ma perché i giornali non rispondono ai bisogni dei lettori”. Seguendo il suo ragionamento, neppure il New Day è riuscito a farlo, nonostante un prezzo da saldo: 50 penni (poco più di 60 centesimi).
Il messaggio Facebook con il quale l'editore annuncia la chiusura è una smentita alla frasi di Phillips: “Abbiamo provato tutto quello che potevamo ma non abbiamo raggiunto le vendite che ci avrebbero consentito di sotenerci finanziariamente”. In termini ancora più criudi: il giornale non ha venduto ed è collassato.
L'ultima parola è un tweet con la prima pagina d'addio. “Grazie per il vostro supporto. Ci abbiamo provato”.
Our final front page. In the shops now. Sincere thanks from all of us here for all your support. We tried. pic.twitter.com/PNO2Fm7Yv7
— the New Day (@thenewdayuk) 6 maggio 2016