Ucciso in diretta Facebook. Con Live anche la morte diventa virale
La morte in diretta Facebook di Antonio Perkins diventa virale e pone una domanda: è giusto trasmettere dirette senza filtri?
Tutto in diretta, anche la morte. Per le prima volta su Facebook Live, il servizio social che consente di trasmettere video in tempo reale, è stato ripreso un omicidio, gli ultimi istanti di una vita. Antonio Perkins, un ragazzo di 28 anni, stava girando un video con alcuni amici. Dopo poco più di 20 minuti la tragedia.
Si sentono alcuni colpi di pistola e le immagini si fanno confuse, con la camera che continua a girare anche dopo essere caduta per terra. Facebook Live ha continuato a trasmettere le urla degli amici che chiedono aiuto. Secondo le prime ricostruzioni, la morte di Antonio Perkins è stata solo sfortuna. Si è trovato sulla traiettoria di un proiettile vagante, certamente non indirizzato verso di lui.
ATTENZIONE: QUESTE IMMAGINE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA'
Ritorna comunque un problema. Con Facebook Live, prima riservato ad alcuni profili celebri e poi allargato a tutti, ognuno è broadcaster di se stesso. Senza alcun filtro. L'intervento di Facebook sui contenuti è solo ex post: il social punisce o censura contenuti non in linea con le sue regole solo dopo la pubblicazione. I video in diretta, per definizione, arrivano in tempo reale. Senza elaborazione. E così anche la morte arriva in bacheca. E diventa virale.