MediaTech

Web: Tim Berners Lee ne fa l'elogio preoccupato

Giuseppe Vatinno

Tim Berners Lee e il futuro del Web

Pochi conoscono Tim Berners Lee che il 12 marzo 1989 inventò il web al Cern di Ginevra.

Trenta anni di Web hanno cambiano la società molto di più dell’invenzione della stampa di Gutenberg.

All’inizio era solo un modo per comunicare dati sulle particelle in una forma proto - grafica e comoda ora è uno stato dell’essere umano.

Lee dice che il web deve essere per tutti” e che non ci deve essere il “digital divide” e così via.

Bello e retorico, ma soprattutto pericoloso.

Nel senso che il Web è stata, è e sarà una grandissima risorsa per l’umanità ma si sono sottovalutati, come al solito, i lati negativi e cioè lo scatenarsi, grazie all’anonimato, dei peggiori impulsi umani e questo perché è regnata la completa anarchia che ha prodotto quello che ora è sotto gli occhi di tutti.

Gli “haters”, gli odiatori della Rete, gli hacker, i troll stanno a ricordarci che il Web, come la Scienza, non è né buono né cattivo, ma dipende unicamente dall’uso che se ne fa. E poi ancora:

“Sarebbe disfattista pensare che il web che conosciamo non possa essere cambiato in meglio nei prossimi 30 anni. Se rinunciamo a costruire un web migliore ora non sarà il web ad averci deluso ma noi ad aver fallito”.

Siamo dunque passati dalla lotta per un “mondo migliore” a quella per un “web migliore” il che già deve far pensare molto su quello che occorre fare per evitare l’attuale utilizzo distorto.