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Wired Italia festeggia 10 anni con un numero da collezione da ieri in edicola
Wired Italia per i suoi 10 anni di attività ha raccolto le testimonianze di prestigiosi scrittori italiani sulle eccellenze del nostro Paese
Wired Italia: è in edicola da ieri il nuovo numero in cui festeggia i suoi 10 anni con prestigiosi scrittori italiani che celebrano l’Italia e le sue eccellenze
«Dieci anni fa arrivava in Italia un giornale che da queste parti non si era mai visto». Con queste parole si apre il nuovo numero di Wired Italia che celebra i suoi 10 anni con un magazine unico e da collezione: una raccolta di racconti in cui alcuni prestigiosi scrittori italiani celebrano l’Italia e le tante eccellenze che il nostro paese produce, cresce ed esporta.
Un numero, con copertina rigida e in lamina dorata, tutto da leggere dal sapore letterario e innovativo in cui Paolo Giordano racconta Leonardo Da Vinci, Licia Troisi il matematico e vincitore della medaglia Fields Alessio Figalli, Marco Bacci l’architetto Stefano Boeri, Andrea Vitali l’immunologo Alberto Mantovani, Simonetta Agnello Hornby lo chef 6 stelle Michelin Enrico Bartolini, Francesco Piccolo il fenomeno di Elena Ferrante, Massimo Temporelli la direttrice del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, Michela Murgia la più giovane direttrice d’orchestra italiana Beatrice Venezi, Dario Tonani il miglior imprenditore emergente della Silicon Valley Emilio Billi, Giacomo Papi uno dei più grandi artisti contemporanei Maurizio Cattelan, Giuseppe Genna l’intelligenza artificiale di iCub e il fotografo Paolo Verzone quell’incredibile realtà che si chiama Dallara.
Wired Italia: uno sguardo sempre rivolto al futuro
Tante straordinarie eccellenze che Wired Italia racconta da sempre. «Nel 2009 in pochi parlavano di startup, social media, digital trasformation, industria 4.0, robotica, droni, big data, intelligenza artificiale, Iot, bitcoin”, scrive nel proprio editoriale il direttore di Wired Italia Federico Ferrazza: “Oggi non solo tutti questi termini sono diventati di dominio pubblico anche in Italia, ma se n’è capita l’importanza. Anche grazie a noi. In questi dieci anni Wired Italia non è cresciuto ma ha vissuto una vera e propria evoluzione. Se prima al centro del nostro progetto c’era un prodotto, cioè il magazine, nel 2019 è un sistema di prodotti editoriali (il giornale e il sito web, ad esempio), di eventi dal vivo (Wired Next Fest, Wired Health, Wired Trends, solo per citarne alcuni), di servizi di consulenza e di altre novità che lanceremo nel corso di quest’anno».
Una di queste novità sarà allegata al numero celebrativo dei 10 anni: una nuova edizione cartacea, un tabloid che accompagnerà da qui in poi tutte le uscite del magazine, una business edition rivolta alle comunità di professionisti (imprenditori, dirigenti d’azienda, decisori, startupper, freelance) che hanno bisogno di Wired come chiave di interpretazione del loro settore industriale. Si parte con l’healthcare, tema a cui è stato dedicato anche l’evento Wired Health - Innovazione per la Vita. Una giornata di conferenze, exhibit, startup e networking organizzata per raccontare, con ospiti italiani e internazionali, le innovazioni e i trend più recenti e rilevanti che si trovano nel punto di intersezione tra medicina, tecnologie digitali e nuovi stili di vita. L’evento si è svolto a Milano a Base il 13 marzo in apertura della Milano Digital Week.
Wired Italia: i numeri della crescita e il successo di pubblico
Nel 2018 il traffico del sito è cresciuto del 15% e la fan base social del 5%. Il fatturato 2018 di Wired total brand (print + digital + eventi + consulting) è cresciuto del 15% rispetto all’anno precedente.
Anche l’inizio del 2019 è in crescita. In termini di fatturato il primo trimestre print ed eventi (non è ancora disponibile il dato definitivo dei ricavi digital di marzo) si chiude a un +32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Da una recente ricerca di Ipsos emerge che il sistema Wired intercetta audience di qualità in termini di profilo socio-culturale e di consumi media. Più di un quarto svolge una professione elevata e i laureati (55%) hanno una incidenza più che tripla se confrontati con la popolazione generale. Sono persone technology-savvy, che non si limitano a un interesse platonico per il digitale, ma agiscono in modo concreto questa loro inclinazione: più della metà possiede un tablet, un fuori-scala 80% utilizza un servizio a pagamento tv o streaming, i servizi OTT fanno già parte della loro realtà quotidiana. “Wired è per loro un punto di riferimento in tutto ciò che riguarda l’innovazione e la tecnologia, distinguendosi dalla melassa indistinta degli innumerevoli stimoli meno qualificati e meno capaci di ispirare di cui è ricca la dieta mediale odierna: il fatto che ogni individuo scelga di avere in media almeno 2 touchpoint di contatto con Wired (tra magazine, sito, eventi, social network) è indice di una relazione che si costruisce su un rapporto pregiato di mediazione della realtà, fatto non di incontri casuali ma di scelta consapevole”, si legge nella ricerca di Ipsos.
Questo ruolo centrale di Wired si sviluppa anche grazie alle caratteristiche complessive della sua offerta, un sistema multi-piattaforma, nel quale ogni individuo attiva almeno due canali di relazione con il brand: una intensità di relazione che connota Wired, trasversalmente, in termini di profilo distintivo e unico. I tratti portanti di Wired sono quelli di un brand attento alle tendenze e agli avvenimenti che accadono a livello internazionale, che stimola la curiosità del pubblico e la loro voglia di saperne di più. Non è solo un punto di riferimento sui temi della tecnologia e dell'innovazione, ma è anche capace di comunicare in modo chiaro e moderno, in grado di rinnovarsi.
Tutti elementi chiave, in un contesto mediale in cui le risorse attenzionali di ognuno sono iper-stimolate e in cui è sempre più difficile costruire una relazione di pregio con il proprio pubblico e di conseguenza monetizzare la proposta editoriale non solo sulla base del numero dei contatti ma anche sulla base della qualità dell’attenzione attivata.
Il pubblico restituisce costantemente, infatti, un elevato gradimento rispetto alle varie declinazioni di offerta di Wired, dalla qualità editoriale del sito agli eventi consumer come il Wired Next Fest. La soddisfazione per l’offerta, insieme all’immagine di qualità riconosciuta al brand, alimentano un portato fortemente valorizzante di Wired, ovvero la sua capacità di influenzare il processo decisionale di acquisto. “Al 69% dell’audience interpellata - una cifra davvero elevata - è capitato di cercare maggiori informazioni su un prodotto o su un brand dopo che Wired ne aveva parlato (sulla rivista, sul sito, in un evento), e a ben il 44% è capitato che lo stimolo ricevuto si concludesse con un atto di acquisto di un prodotto o un brand”, si legge nello studio di Ipsos.