Medicina

Caffè, un consumo regolare “sveglia” pure il cervello

di Daniele Rosa

Confermati gli effetti positivi, della bevanda più consumata dopo l'acqua

Il caffè, il consumo regolare "sveglia" pure il cervello

Il caffè è la bevanda più studiata e consumata al mondo dopo l’acqua. E’ sempre stato conosciuto come un ottimo aiuto per tenerci svegli ma adesso, per la prima volta un team di ricerca ha valutato in termini scientifici  gli effetti del consumo di caffè sulle interazioni tra le diverse aree del cervello. E i risultati sono stati più che positivi. Infatti si è registrata più attenzione, maggiore prontezza e concentrazione tra i “coffee lover” rispetto alle persone a coloro che non lo consumano. “Siamo ciò che mangiamo”, era la massima del filosofo Ludwig Feuerbach già a metà del XIX secolo. E negli anni, con ii progressi della ricerca questo assioma è stato ripetutamente confermato da molte evidenze scientifiche. Ormai è assodato che molti alimenti, dalla frutta secca, al pesce azzurro, ai pomodori, al the e al caffè come pure ai frutti di bosco sono dei perfetti “attivatori” del benessere fisico e mentale. 

Il caffè ha effetti benefici sulle performance mentali

Gli effetti che il caffè, bevanda amata in tutto il mondo, possono riflettersi sulle performance mentali, dalla  concentrazione al controllo motorio, dalla creatività, fino all’apprendimento e alla memoria, sono ben noti e confermati da una vasta letteratura scientifica. Fino ad ora però non erano mai stati studiati i cambiamenti di come un consumo moderato possa influire sulle connessioni cerebrali. A farlo per la prima volta uno studio ( piccolo nei numeri ma molto significativo nei risultati) condotto dalla School of Medicine della University of Minho (Portogallo), promosso dall’Institute for Scientific Information on Coffee - ISIC  e pubblicato su Molecular Psychiatry. Quello che il team di scienziati ha recentemente e per la prima volta evidenziato è il ruolo benefico del caffè sulla connettività e la funzionalità tra le diverse aree cerebrali che, secondo molte evidenze scientifiche, influiscono sull’intelligenza ( sulla capacità cioè di elaborare le informazioni a livello cognitivo).

Il caffè e le migliori interazioni con le aree del cervello

I ricercatori, grazie all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno confrontato le connessioni e la struttura cerebrale di 31 consumatori abituali di caffè e di 24 persone che non lo bevono, in tre situazioni: mentre erano a riposo (senza aver assunto caffeina), durante l’esecuzione di un compito mentale e subito dopo aver sorseggiato una tazza di questa bevanda. I risultati hanno evidenziato come, in alcune aree del cervello risultassero connessioni più efficienti nei bevitori di caffè. Connessioni che si traducevano in miglioramenti del controllo del movimento, della memoria e della capacità di apprendimento, oltre che nella maggiore prontezza e concentrazione. Interessante notare come gli stessi effetti, inoltre, siano stati registrati nei non bevitori abituali subito dopo aver consumato una tazza di caffè, a dimostrazione del fatto che gli effetti neuronali di questa bevanda si attivano rapidamente, anche se per un tempo minore rispetto alle persone che lo consumano quotidianamente.

Il caffè e il migliore controllo motorio e migliori capacità di apprendimento

“È la prima volta che l'effetto del consumo regolare di caffè sulle reti cerebrali è stato studiato a questo livello di dettaglio", ha dichiarato il dottor Nuno Sousa, professore presso la School of Medicine della University of Minho. "Siamo stati in grado di osservare l'effetto del caffè sulle connessioni funzionali e sulla struttura cerebrale, e abbiamo anche trovato differenze, in tempo reale, tra coloro che bevono regolarmente caffè e coloro che non lo bevono. Questi risultati, almeno in parte, hanno contribuito a spiegare alcuni degli effetti del caffè osservati negli studi esistenti, come un migliore controllo motorio, vigilanza e memoria e migliori capacità di apprendimento", ha concluso Sousa.

Il caffè, una bevanda che non puo' mancare ma con un consumo moderato 

Per essere in forma anche a livello mentale, il caffè è un “brain food” che non può mancare nella propria routine alimentare. Dalla scienza arriva dunque una nuova conferma di quanto i “coffee lover” già sapevano molto bene, soprattutto in un paese amante di questa bevanda come l’Italia. Inoltre la ricerca “Gli italiani e il caffè” condotta da AstraRicerche per Consorzio Promozione Caffè, sottolinea che chi beve caffè lo fa anche per le sue qualità energizzanti, indispensabili   al risveglio o nei momenti della giornata in cui si ricerca maggiore concentrazione. Un’ennesima conferma di valore per una bevanda amata in tutto il mondo, che continua a stupire per i numerosi benefici sul corpo e sulla mente.