Medicina

Calo della fertilità, è boom in Italia. Dallo smog allo stress: cosa succede

Di Monica Camozzi

Le ricerche del dottor Montano confermano uno studio internazionale: la riduzione del numero degli spermatozoi è un fenomeno in accelerazione

Stress chimici e onde elettromagnetiche sul banco degli imputati

Stress chimici e fisici, cattivi stili di vita, ma altresì la digitalizzazione intensiva e lo stravolgimento dei ritmi sonno-veglia stanno degradando l’uomo e i primi a essere colpiti sono gli spermatozoi. Il declino spermatico è lo specchio più fedele dell’impatto ambientale”. Montano aveva dato l’allarme su un fatto sostanziale: “Ci parlano di abbassamento della natalità solo in termini socio economici ma qui il problema è anche biologico, perchè si sta assistendo ad una riduzione della stessa capacità riproduttiva che sembra peggiorare di generazione in generazione!” 

A fronte del calo della fertilità, in particolare maschile, che risulta anche geograficamente disomogeneo, comunque maggiore nelle aree a più alto tasso di inquinamento, la questione sembra non essere ben considerata, sebbene sempre più si sta avvertendo che entro le prossime cinque generazioni potremmo arrivare a non poter più procreare.

Per le donne, il bio marcatore si chiama PSA. Fondamentali, I comportamenti prima del concepimento 

“Anche la fertilità  femminile subisce l’impatto dell’inquinamento: ad esempio il particolato atmosferico secondo studi recenti può comportare una riduzione della riserva ovarica ed accelerare l'invecchiamento riproduttivo femminile. Il progetto EcoFoodFertility, sebbene inizialmente partito sul fronte maschile puntando sul seme, da circa due anni ha avviato ricerche per individuare un possibile bio-marcatore di esposizione ambientale al femminile. In effetti  il PSA prima conosciuto come marker prostatico sembra andare in tale direzione. “Nelle donne viene prodotto dalle ghiandole di Skene in dosi più basse risetto all’uomo e dagli studi di comparazione abbiamo riscontato aumenti significativi del PSA in risposta  agli stimoli da inquinanti. 

Come si rileva il danno ambientale sul corpo? Liquido seminale e capello.

Il liquido seminale è un marker molto più potente del sangue per la valutazione dell’impatto ambientale sul corpo. Oggi è possibile avere informazioni utili anche dal bulbo del capello: “Nella ricerca fatta nel corso del 2021 abbiamo utilizzato su un sottogruppo di ragazzi anche un test chiamato SDrive, un dispositivo di facile utilizzo che dà delle indicazioni sullo stato di diversi parametri biologici e tossicologici dal bulbo dei capelli in pochi minuti". 

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