Medicina

Charlie, Corte Europea: ok per staccare la spina. Opinione pubblica sconvolta

Charlie Gard, la Corte di Strasburgo dalla parte dei medici: si proceda per staccare la spina anche senza il si dei genitori. Ma chi ha il diritto di decidere?

SOSPESE LE CURE AL PICCOLO CHARLIE: “CONDANNATO A MORTE DAI GIUDICI”. L’OPINIONE PUBBLICA S’INDIGNA

 

Ha fatto notizia la decisione presa dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di sospendere le cure del piccolo Charlie Gard e staccare dunque la spina senza il consenso dei genitori, i quali invece speravano di poter portare il piccolo in America per sottoporlo a delle cure sperimentali.

E l’opinione pubblica non ha aspettato per fare sentire la propria indignazione di fronte ad una scelta che ci pone davanti al profondo interrogativo su chi ha il diritto di decidere chi deve continuare a vivere e chi no.

 

Charlie Gard, parla il Bioeticista cattolica, “Charlie è un bambino non un 'caso giuridico'”

 

"Un bambino che prima di tutto deve essere custodito nella sua fragilità, e non un caso giuridico". La vita del piccolo Charlie, in Inghilterra, non è sospesa per l'uso delle macchine che lo aiutano a vivere, ma per l'uso "delle sentenze e delle parole con cui si cerca di stabilire che cosa sia meglio fare per lui". Lo afferma il direttore del Centro di Ateneo di Bioetica della Cattolica, Adriano Pessina, dopo la sentenza con cui la Corte europea dei diritti umani ha reso legittima la sospensione dei trattamenti sanitari nei confronti del bimbo. "Non è facile capire la sentenza - riflette Pessina - A prima vista sembra che al centro della decisione ci sia il convincimento che in questo momento sia stata superata la soglia della cura proporzionata e adeguata alla condizione patologica del bambino e si sia aperta una fase che solitamente viene definita di 'accanimento clinico'". "Può una Corte esprimere una simile valutazione attraverso la lettura di motivazioni e di controdeduzioni? E come stabilire il vissuto del bambino - davvero sta soffrendo, davvero l'intervento gli provoca pene che non può esprimere? - sulla base del 'saputo', cioè attraverso una diagnosi che resta pur sempre una dimensione ipotetica rispetto al vissuto stesso, per quanto suffragata da dati scientifici?", si chiede il bioeticista.

"La scelta dei genitori non può essere liquidata semplicemente come ostinazione e merita ancora prudente ascolto. Da osservatori esterni - continua - non è possibile esprimere una valutazione ponderata e adeguata sulla situazione clinica, ma c'è da augurarsi che le istituzioni che si sono espresse sulla base dei pareri medici inglesi non siano state influenzate da teorie aprioristiche sulla qualità della vita, che sono sempre l'anticamera della discriminazione nei confronti delle persone con gravi disabilità. Impedire ai genitori di ricorrere a una possibile prassi sperimentale lascia perplessi, in un'epoca in cui la migliore medicina sembra essere sempre aperta alla sperimentazione e alla speranza della cura". Le persone, afferma Pessina, "hanno bisogno di chiarezza. Charlie non è un caso giuridico su cui sperimentare nuove interpretazioni delle carte dei diritti e la tenuta delle competenze scientifiche: è un bambino che prima di tutto deve essere custodito nella sua fragilità e in ogni caso, fosse davvero bene sospendere i trattamenti, ha diritto a un accompagnamento alla morte che coinvolga anche i suoi genitori. La foga mediatica non aiuta certo alla comprensione", conclude.

 

Charlie Gard, parla Massimiliano Salini - europarlamentare di Forza Italia: “Sul caso Charlie Gard intervenga Parlamento Ue”


Nella culla di Charlie Gard muore anche un pezzo d'Europa, della sua storia e della sua tradizione cristiana": è quanto afferma l'europarlamentare di Forza Italia Massimiliano Salini riguardo la decisione della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, secondo la quale possono essere sospese le cure che finora hanno tenuto in vita il piccolo Charlie. Salini ha scritto una lettera ai colleghi eurodeputati, sollecitando un intervento urgente del Parlamento europeo sulla questione. "Staccare la spina al bimbo dieci mesi, ricoverato a Londra, contro la volontà dei genitori che intendono tentare una cura sperimentale negli Stati Uniti - prosegue l'eurodeputato - è la negazione dei valori fondanti dell'Europa. Quale società giusta potremmo infatti costruire senza il mattone fondamentale del diritto inviolabile alla vita? Già non esiste alcun diritto alla morte, figuriamoci se esiste il dovere o l'imposizione di procurarla. La dignità dell'essere umano è assoluta, e nessuna legge o sentenza puo' derogare a questo principio"

 

Charlie Gard, parla Lorenzo Cesa, europarlamentare Ppe e segretario nazionale Udc: “Su Charlie dalla Corte Europea decisione grave e vergognosa”

 

"La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo è grave e vergognosa. Il piccolo Charlie, ricoverato in un ospedale di Londra, soffre di una malattia genetica rara. La decisione dei giudici di sospendere i trattamenti sanitari - contestata dai genitori del piccolo - ci lascia senza parole. Con il verdetto di ieri la Corte di Strasburgo legittima questa decisione che mortifica il valore della vita". E' la reazione di Lorenzo Cesa, europarlamentare Ppe e segretario nazionale Udc, alla decisione della Corte europea dei diritti umani sul caso del piccolo Charlie.

 

CHARLIE GARD: IL CASO

 

Charlie: la Corte europea approva la sospensione delle cure

 

Il piccolo Charlie Gard deve essere lasciato morire. La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo si è pronunciata sul caso di Charlie Gard, il bimbo inglese di 10 mesi affetto da una malattia rarissima e giudicato senza speranza dai medici del Great Ormond Street Hospital di Londra che volevano interrompere ogni supporto vitale. Ora potranno farlo, hanno deciso i giudici di Strasburgo che, dopo aver preso inizialmente tempo sul caso, respingono oggi la richiesta dei genitori del piccolo di tentare una procedura sperimentale negli Stati Uniti. 

 

Charlie Gard, la Corte di Strasburgo decide di staccare la spina al piccolo

 

Secondo la Corte Europea, qualunque ulteriore trattamento danneggerebbe Charlie. È più probabile che il bimbo ne tragga "dolore continuo, sofferenza e stress", spiegano i giudici, concludendo che "sottoporlo a una terapia sperimentale senza prospettive di successo non produrrebbe alcun beneficio". 

 

La Corte Europea su Charlie Gard: "Le cure al bimbo posso essere sospese"

 

Secondo i sanitari, il Charlie Gardè uno dei 16 pazienti al mondo colpiti dalla cosiddetta sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, patologia ultra-rara che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare. I macchinari che tengono in vita Charlie - riporta la Bbc online - saranno spenti nei prossimi giorni, dopo che l'ospedale avrà parlato con i familiari. Connie Yates e Chris Gard, i genitori del piccolo, avevano intrapreso una battaglia senza tregua per cercare di salvare il figlio, lanciando anche una raccolta fondi per sostenere le spese di trasferimento negli Usa.