Medicina
Coronavirus, De Donno:‘Abbiamo il farmaco,il plasma è più potente del vaccino’
Il professor De Donno insiste: ‘Il plasma dei guariti è l’unico farmaco specifico che abbiamo contro il Coronavirus. Non utilizzarlo è un peccato mortale’.
Abbiamo il farmaco contro il Coronavirus, è più potente del vaccino’. De Donno parla del plasma come unica terapia attualmente esistente
In tutto il mondo è in corso la ricerca del farmaco contro il Covid-19 e del vaccino. Anche se in molti Paesi il numero dei contagi è in decrescita, sono ancora troppi i morti. Trovare una terapia efficace è fondamentale. Nelle scorse settimane si è parlato spesso di un possibile utilizzo del Tocilizumab, il farmaco per l’artrite reumatoide o di farmaci antimalaria. Un farmacista romano ha anche riferito di un antivirale giapponese, l’Avigan, che sembrerebbe apportare notevoli miglioramenti nei pazienti affetti da Covid-19. Gli esperti continuano a studiare per trovare una cura certa, sicura e definitiva. Fra questi c’è chi ritiene che il farmaco contro il Coronavirus esista già e sia l’unico attualmente disponibile. Si tratta del Direttore di terapia intensiva respiratoria dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, il professor Giuseppe De Donno.
De Donno: ‘Il plasma dei guariti è l’unico farmaco specifico contro il Coronavirus’
Secondo il Professore, il plasma dei guariti sarebbe efficace contro il Coronavirus e sarebbe l’unico farmaco attualmente esistente. “Il plasma convalescente – ha spiegato De Donno in un’intervista a radioradio.it - ovvero il plasma che otteniamo da una donazione da parte di guariti, in questo momento è l’unico farmaco specifico contro il coronavirus, non ce ne sono altri. E’ l’unico farmaco che agisce utilizzando le sostanze che ci sono nel plasma dei guariti e gli anticorpi diretti contro il coronavirus. In pratica è come se inoculassimo nei pazienti malati un vaccino che ha fatto il suo effetto dopo 20 giorni, quindi qualcosa di molto più potente di un vaccino”.
“Quello che stiamo studiando – ha aggiunto l’esperto - è un modello che non varrà solamente per il covid, potrà valere in generale per tutte le manifestazioni virologiche che potranno presentarsi in futuro. Non utilizzarlo non è un peccato veniale, è un peccato mortale”.
De Donno ha poi fatto precisazioni in merito alla possibilità di produrre il plasma in laboratorio. “Io sono un po’ perplesso” ha commentato. “Il coronavirus è un virus che muta molto facilmente, sintetizzando un plasma in laboratorio si rischia di sintetizzare un farmaco che poi alla fine non è efficace. Il vantaggio di utilizzare donatori – ha aggiunto - è che abbiamo la possibilità di modularne la produzione. I nostri appelli stanno anche portando i loro frutti, solo oggi ho ricevuto 300 mail di volontà a donare il plasma da parte di guariti di coronavirus”.
Coronavirus, perché i contagi diminuiscono ma il numero di morti rimane alto
“Quello che si sta vedendo – ha spiegato De Donno a radioradio.it - è che i medici di famiglia iniziano a trattare i pazienti a domicilio e di conseguenza si blocca la patologia nelle prime fasi. La seconda cosa è che sì è imparato a trattare le forme intermedie, non vanno più in rianimazione ma si fermano nell’intermedio respiratorio e questo ha permesso alle rianimazioni di svuotarsi. La terza cosa è la mortalità: questa è la dimostrazione che i pazienti rimangono a casa di più e molte volte muoiono a casa o nelle strutture secondarie”.
Coronavirus, De Donno: ‘I contagi aumenteranno quando riapriremo. La scelta: convivere col virus o distruggere l’economia’
L’esperto ha poi spiegato che cosa accadrà quando si riaprirà. “Bisogna essere cauti sul dato di contaminazione – ha sottolineato - perché questo tenderà ad aumentare quando noi riapriremo dopo il 4 maggio. È una scelta che dobbiamo fare, decidiamo di convivere col virus accettandone i rischi oppure decidiamo di distruggere l’economia. E questo è un discorso veramente difficile”.