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Medicina
Ginecologi, allarme salute donne straniere. Gravidanza, allarme influenza

Ginecologi, allarme salute donne straniere, gravidanza-influenza. E il sesso..


Autunno arriva l'influenza e dai ginecologi italiani, riuniti al congresso della Sigo (Societa' italiana di ginecologia), dell'Agoi(Associazione Ostetrici ginecologi Ospedalieri Italiani) e Agui (Associazione ginecologi Universitari Italiani) che ha come titolo La Salute al Femminile Tra Sostenibilita' e Societa' Multietnica, arriva un invito a vaccinarsi. "La vaccinazione e' consigliata sempre per le donne in gravidanza. Bisogna sfatare il mito che la vaccinazione sia un problema o dia problemi. La vaccinazione risolve i problemi non li da'- spiega il presidente Sigo, Paolo Scollo - che ci sia un'educazione alla vaccinazione e' la dimostrazione piu' grande che noi ginecologi siamo a favore di tutte le vaccinazioni ufficialmente approvate dal Sistema Sanitario Nazionale. I ginecologi invitano le donne in gravidanza a vaccinarsi per questa stagione influenzale e quelle che non sono ancora in gravidanza a controllare se hanno avuto la rosolia: se non l'hanno avuta l'invito e' a vaccinarsi prima di rimanere incinte".


Ginecologi: in Italia un parto su 5 è di donne straniere


In Italia un parto su 5 è di donne straniere, e tra le madri non italiane 7 su 10 provengono da Paesi al di fuori dell'Unione europea: lo rivelano i Ginecologi italiani che lanciano anche un appello alle istituzioni, affinché "ci aiutino a garantire a tutte la migliore assistenza". Si è infatti aperto il 91esimo congresso Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, sotto il titolo "La salute al femminile tra sostenibilità e società multietnica". E i ginecologici hanno avvertito: "Problemi linguistici e differenze cultuali possono allontanare le pazienti dai nostri reparti. Abbiamo una sfida importante da affrontare perché ci occupiamo degli aspetti più delicati del benessere femminile".


Gravidanza e donne straniere: 7 su 10 extra Ue


Negli ospedali italiani il 20% dei parti è relativo a donne d'origine straniere. Di queste madri sette su dieci sono originarie di Paesi al di fuori dell'Unione europea. E il 13% di loro ha difficoltà nello svolgere pratiche burocratiche e amministrative per accedere alle prestazioni sanitarie. "Ci sono poi nuove emergenze da affrontare legate alla questione dei profughi", spiegano i Ginecologi italiani riuniti in congresso, ricordando che da inizio anno oltre 15mila donne hanno attraversato il Mediterraneo e sono sbarcate sulle coste italiane dopo viaggi pericolosi. Alcune di loro sono in gravidanza e costrette, a volte, a partorire in condizioni estreme. "E' fondamentale che a tutte queste donne sia garantita la migliore assistenza sanitaria, soprattutto nel momento del parto ma anche in tutte le altre fasi della vita": è l'appello lanciato dalla Sigo alle istituzioni in occasione dell'apertura dei lavori del 91esimo congresso nazionale. "In Italia risiedono persone di 200 diverse nazionalità e le donne in età fertile sono oltre 1 milione e 700mila", ha spiegato Giovanni Scambia, direttore del dipartimento tutela della salute della donna della Cattolica di Roma, sottolineando: "Sono numeri importanti e destinati per forza a crescere con il passare degli anni. Le difficoltà linguistiche per esempio rischiano di allontanare dai nostri reparti donne che invece avrebbero bisogno di un aiuto. Gli stranieri provengono nella maggioranza dei casi da Paesi con una diversa concezione della maternità, della sessualità e più in generale del ruolo della donna. Noi Ginecologi quindi abbiamo una sfida ancora più delicata da affrontare". "Le migranti che risiedono regolarmente in Italia godono in genere di buona salute e prestano attenzione agli stili di vita - ha sottolineato Enrico Vizza, segretario nazionale Sigo - e l'86% dà un giudizio positivo sul proprio benessere. Tra le extra-comunitarie l'83% non ha mai fumato una sigaretta. Per sei su dieci il peso corporeo rientra nei parametri corretti. Sono quindi persone che corrono meno rischi di insorgenza di gravi malattie. Tuttavia noi siamo gli specialisti che devono affrontare gli aspetti più intimi della salute femminile. Dobbiamo prestare grande attenzione a come ci approcciamo a questa particolare categoria di donne".


GRAVIDANZA E NODO EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE


Educazione sessuale nelle scuole, con formazione dei docenti e degli educatori poiché “L’80% delle adolescenti d’origine straniera non è mai andata dal ginecologo. Mentre ‘solo’ il 30% delle loro coetanee italiane ha fatto altrettanto” – ha dichiarato il prof. Paolo Scollo, presidente nazionale SIGO  - “La prevenzione deve cominciare dalle scuole attraverso una maggiore informazione per tutti i ragazzi. Possiamo dare il nostro contributo per esempio formando gli operatori e gli insegnanti che dovranno tenere agli studenti lezioni di educazione alla sessualità e affettività”.

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